Lo “spariglio” per il centro sinistra di Renzi Caro Vittorio,

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: domenica 20 novembre 2016 15:16
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: Lo “spariglio” per il centro sinistra di Renzi

Caro Vittorio,

tu che ti  manifesti estimatore dell’ “antipatico”  Ciriaco De Mita,”tipico intellettuale  della Magna Grecia” secondo Gianni Agnelli   (e di contro mi viene in mente la chiosa di Indro Montanelli : “Dicono che De Mita sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c’entri la Grecia”); ebbene , come ben saprai, egli è , come te d’altronde, un abile  giocatore di “Scopone scientifico” .Anche tu, dunque, più di una volta avrai usato la tecnica dello” sparigliare”, quando ormai il gioco mostra di non avere sbocchi brillanti , per una vittoria probabile. Lo “spariglio” risulta una mossa originale, d’assalto ma soprattutto vincente, con cui si scompagina il gioco degli avversari,  separandoli e  riuscendo  in risultati clamorosi. Il tuo articolo dell’altro giorno sugli inciuci e poi l’endorsement, non tanto involontario di Berlusconi su Renzi : “ Di leader veri nella politica ce ne è uno solo, si chiama Matteo Renzi “ mi fanno pensare che lo spariglio nei prossimi mesi sarà tale per cui, a prescindere dai risultati del referendum, la pattuglia dei centristi che sostiene Renzi si estenderà a gran parte di F.I. integrata da Parisi ed il suo movimento dell’’”Energia per l’Italia”. Renzi e il PD finalmente si lasceranno  dietro la sinistra Dem, come una lumaca la sua scia di muco, a scomparire; i centristi di Berlusconi, Alfano, Verdini e Parisi saranno la costola di centro del centro sinistra e Renzi finalmente  potrà continuare con una politica che incida con vigore  sulla UE/€ , all’insegna di una strategia della sicurezza , che blocchi l’invasione  degli immigrati  e della politica economica che ottimizzi le risorse dell’Unione ,per uno sviluppo del benessere sociale ed economico.

E’ evidente che senza una visione dell’Italia, sempre più integrata nel contesto europeo ogni disegno strategico è pura accademia  di un trust di signori demodèe , rimasti indietro  nella capacità di intuire le prospettive dell’Italia nel continente europeo.
Un caro saluto

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RINO FRUTTINI