Feltri e il caso De Bortoli/ Boschi. Socci e l’ossessione UE .

De: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Enviada em: lunedì 15 maggio 2017 09:52
Para: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Assunto: Feltri e il caso De Bortoli/ Boschi. Socci e l’ossessione UE .

 

Caro Vittorio,

non vorrei sembrare uno “stalking da fondo”, ovvero colui che ti commenta all’indomani di ogni tuo articolo che esce su Libero. Ma la lettura di oggi , “Pugilato de Bortoli-Renzi” mi trova totalmente d’accordo.  Ho invece alcune riserve da fare verso l’intervento di Socci ( A Salvini Meloni e il Cav serve uno come Tremonti). Una considerazione di fondo: Socci è pur sempre un bravo vaticanista, quale interprete del pensiero  del Papa emerito Benedetto XVI. Ma quando si vuole intromettere nella politica economica, fa letteralmente pipì fuori dal vaso. E ti spiego perché. Enfatizza la democrazia inglese, perché non ha mai aderito all’Euro. E fu decisione saggia  ! Come si fa ad abbandonare una valuta come la sterlina che aveva ed ha una quota di mercato del 17% circa pari alla metà dell’Euro? Ed allora si potrà obiettare: perché la Germania  ha aderito all’Euro sacrificando il Marco ? Semplice: il Marco non aveva la quota di mercato della sterlina, ma aveva un grande potenzialità di economia reale, nell’offerta manifatturiera e  dell’ economia pesante che non riusciva a far decollare , penalizzata com’era dai tirms of trade, sia da parte della lira verso il dollaro, sia , per lo stesso motivo da parte del Franco. Italia e Francia infatti compravano materie prime in dollari, con trend in svalutazione, e rivendevano i prodotti finiti in marchi , con trend in rivalutazione. Ora la Germania fa commerci con l’estero a parità di tirms of trade. Come dire che : “ chi ha più filo tesse”nell’economia reale, della trasformazione industriale, della vera ricchezza.

Un’altra obiezione che mi sento di esprimere a Socci è la sua (la vostra) ossessione della sovranità limitata. Ma è chiaro che l’Italia riconoscendo all’Europa,con i Trattati di Roma e quello più recente di Maastricht, la sua rappresentatività  negli organi istituzionali sovranazionali, come il parlamento e i tredici  organi  di secondo livello, a cominciare dalla commissione , è giocoforza aver rinunciato a parte delle nostre competenze, prerogative e responsabilità nazionali.  E fa meraviglia che ancora si ritorni su tale questione.

Resta invece fondamentale riuscire a far apprezzare il nostro potere contrattuale, di ruolo e di competenza, su alcune questioni tuttora aperte come l’immigrazione, la sicurezza ad essa complementare, e lo sviluppo economico volto a rafforzare il PIL europeo, che è la sommatoria sinergica dei PIL dei 24 membri UE.

Cari saluti

_____________

RINO FRUTTINI