De: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Enviada em: domenica 1 ottobre 2017 10:54
Para: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Assunto: Crozza e le sue parodie di Feltri, Razzi,De Luca e guru dello Yoga, Laurenzi.
Caro Vittorio,
vado a constatare, di “crozza in crozza”, che stai divenendo uno dei personaggi più carismatici del repertorio del bravissimo comico, esegeta di costumi, principe della satira politica; ma soprattutto fine osservatore delle vicende della nostra vita quotidiana e, rilievo non da poco, focalizzate con una lente nettamente orientata a sinistra nello schieramento dei partiti ,verso la prossima scadenza elettorale. Come dire che, il nostro guru della risata del fine settimana porta acqua al mulino della ditta PD e delle molteplici sigle dei cespugli a latere. Almeno, questa a me pare l’ideologia che sottende il messaggio, nemmeno tanto subliminale delle prediche satirico-morali che si ricavano a fine trasmissione, dopo aver confrontato, come ieri 29 settembre, le ilari esternazioni “a nome e per conto di” : te medesimo, caro Vittorio, e poi il ministro dell’Interno Minniti ,il senatore di Forza Italia Razzi, il governatore della Campania, De Luca e l’anonimo guru dello Yoga, Laurenzi.
Crozza ha avuto comunque un pregio, nella puntata di ieri, di mettere in luce almeno tre delle importanti questioni all’ordine del giorno della nostra società: l’invasione degli immigrati, le bufale della politica, il problema dei giovani nell’orientamento verso il mondo del lavoro.
La apparentemente paradossale dichiarazione “gaffista” di Vincenzo De Luca sull’immigrazione, che Crozza ha stigmatizzato più di una volta, prima di entrare nel perseguimento del personaggio con la sua comicità satirica è la seguente: “Ci sono centinaia di extracomunitari, sul lungomare di Salerno, di sera o nel week end. E’ un caso unico in Italia – dice – Questa situazione è intollerabile. Purtroppo a Salerno non essendoci una camorra che governa il territorio, vi sono centinaia di extracomunitari che pensano di occupare militarmente il territorio e di fare quello che vogliono”.
Ad una prima lettura, pur senza la malizia di un Crozza , paladino del’immigrazione “senza se e senza ma”, nella dichiarazione del Presidente della Regione Campania colpisce un “Purtroppo” di troppo ; quasi a voler legittimare il ruolo antistato , ma comunque di governo del territorio della camorra. In realtà appare paradossale come un alto esponente delle istituzioni esprima un’opzione , sebbene della scelta del minore dei mali, rammaricandosi che la camorra dei nigeriani sia sopravvenuta alla camorra degli italiani. Ma la realtà delle esternazioni di De Luca è ben diversa ed emerge nella sua interezza dall’interrogazione fatta al Ministro dell’Interno che Dagospia riporta per intero nel suo sito. Per cui il paradosso è che il caro Crozza abbia strumentalizzato , dolosamente e/o colposamente un avverbio che, nel’intera frase, per chi conosce De Luca e la sua battaglia decennale da sindaco di Salerno contro la camorra, appare e va letta correttamente come una provocazione conto lo Stato centrale che con i suoi organi di governo della legalità e della sicurezza , una volta sgominata o comunque ridotto di molto l’influenza della camorra nel salernitano, poi lascia ampie praterie alla malavita che l’immigrazione “senza se e senza ma “ di cui si pasce l’ideologia dei vari Crozza & C. (Boldrini, Grasso, Bersani…..) si porta dietro.
E su questa mia analisi, caro Vittorio, penso che le nostre idee collimino. E me ne compiaccio.
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RINO FRUTTINI