SCHEMA DI REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE TERRE INCOLTE DELL’AREA AGRICOLA DI PROSSIMITA’ SU PERUGIA

SCHEMA DI REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE TERRE INCOLTE DELL’AREA AGRICOLA DI PROSSIMITA’ SU PERUGIA

Premessa

L’idea nasce dalla constatazione che un problema può divenire un’opportunità di “business” . Il 22 luglio 2022, pubblicai su Face Book il post che segue:

“La Signora Teresa Severini , un personaggio della nostra città: già assessore alla cultura , imprenditrice vinicola , in un recente post si lamenta della pervicace invasione di cinghiali, a danneggiare gli spazi di verde intorno alla sua casa in campagna. Ho interferito fra le numerose chat che le sono giunte, con una raccomandazione, fra il serio e il faceto.[1] La posta al cinghiale , quello di campagna che si ciba di ghiande ed altri alimenti che la natura gli propone, potrebbe essere una scelta di opportunità di autoconsumo , verso una norcineria di qualità, per la famiglia della Teresa e dei suoi amici. Poi leggo la seguente chat che le ha inviato una sua amica : ” La causa di questo disastro è proprio dovuta ai cacciatori. I primi responsabili sono loro. Un ripopolamento assurdo incrociando le razze. Ora paghiamo tutte le conseguenze di questa nefandezza dovuta alla mania di sparare. Ti consiglio due maremmani seri, vedrai che non avrai più problemi.”.

Ora mi permetto di elaborare la seguente ricognizione del caso. Dal dopoguerra , fino almeno agli anni ’80, le nostre campagne quelle di prossimità del perugino collinari e scarsamente redditive per ettaro, erano tuttavia tenute a mezzadria. Una famiglia di contadini, patriarcale, fino a 10 persone , riusciva a campare, seppure malamente coltivando un podere di poco più di sette ettari . Tale coltura era compatibile con una cacciagione, particolarmente seguita e curata di volatili come starne, fagiani, beccacce e di lepri. Molti erano i cacciatori che la esercitavano. Scomparsi i mezzadri , essendo le nuove generazioni più acculturate dei padri alle nuove opportunità della società industriale, i poderi del mezzadrile divennero terre incolte. Scomparve l’habitat della selvaggina tradizionale e i cacciatori si riconvertirono alla caccia al cinghiale.

Io sono sempre dell’opinione che spesso un problema può divenire un opportunità. Ed allora , visto la diffusione di terre incolte ma fertili di lecci, querce, ghiande ideale per un ambiente di cinghiali , si vada a progettare allevamenti allo stato semibrado , con una sperimentazione iniziale di convivenza fra maiali e cinghiali; un ibrido già oggetto di ricerche sperimentali https://www.forumdiagraria.org/…/incrocio-tra-cinghiale…. Finalmente l’apparato di enti strumentali della nostra regione, come L’AUR, Sviluppumbria, e delle facoltà di Veterinaria ed Agraria potranno avere un obiettivo di ricerca sperimentale e poi di un marketing finalizzato a posizionare nel segmento dei salumi , nuovi prodotti della norcineria perugina, a Km. zero (le mezzene non verranno importate dall’Olanda!!!) con un marchio che propongo sia : “Salumi di Macinghia di cinta perugina”.”

 

Già dalla prime chat di commento replica ebbi la sensazione che l’idea, seppure complessa ma non complicata da realizzare non era peregrina. ( vedi Link di F.B. ………………).

Ed ecco allora lo schema del progetto che ha come titolo:

 

                                         “SALUMI MACINGHIA DI CINTA PERUGINA”.”

 

 Il soggetto realizzatore

 

Sarà un Consorzio [2]di soggetti autoselezionantesi in Face book :

  1. Proprietari terrieri, anche di terre incolte nelle quali il cinghiale ha rinvenuto il suo habitat naturale e che intendono “metterle a frutto”.
  2. Esperti di allevamenti suinicoli
  3. Esperti di salumeria (attività commerciale) e  di norcineria (attività di trasformazione).
  4. Cofinanziatori privati.
  5. Proprietari di locali del centro storico nei quali si possa riprendere e svolgere l’attività artigianale di trasformazione e conservazione del prodotto finito .
  6. Privati cittadini che credono nel progetto e intendono partecipare alla sua realizzazione dando un contributo professionale in un ruolo delle sue fasi di attuazione: produzione e/o marketing.
  7. Soggetti espressione del lavoro di allevamento sul campo. Ad esempio: una cooperativa di giovani mandriani addetti al controllo della mandria dei cinghiali e degli ibridi allo stato brado e semibrado.

 

L’area di intervento

  1. Allevamento : intera campagna di prossimità della città di Perugia per allevamento allo stato brado e rinvenimento di paddock e stalle per gli incroci e la formazione graduale della razza Macinghia.

In Valnerina la sperimentazione con tale ibrido è già stata fatta con successo a livello di ricerca scientifica   di base, come si evince dalla lettura del quarto quaderno[3] della biodiversità dell’Università di Perugia e del Parco tecnologico agroalimentare come da link. Un interessante lavoro che dimostra come questa idea di progetto possa avere prospettive di successo solo se i suoi “attori” protagonisti e sostenitori istituzionali saranno determinati al suo start up ed a consolidarne l’”esercizio di costruzione gestionale”.

  1. Laboratori di lavorazione: la norcineria è un’attività artigianale “labour intensive”. Non occorrono stabilimenti a dimensioni atte a realizzare economie di scala. La produzione dei salumi del marchio “Macinghia potrà essere parcellizzata fra i vari soggetti del Consorzio di Produzione e Servizi , con connotazioni professionale di “norcino”.   Per cui i soggetti del consorzio con expertise di norcino e sedi e attrezzature da laboratorio, ciascuno di loro potrà svolgere la sua parte del processo di produzione , organizzandosi e seguendo le ricette che il responsabile “qualità e produzione” dell’Organigramma gerarchico-funzionale del  “Consorzio Macinghia”.
  2. Area della stagionatura: la sede di questa fase dell’attività di trasformazione dovrà essere individuata in uno dei tanti capannoni dismessi che sicuramente uno a più dei soggetti aderenti al consorzio potrà mettere a disposizione. Naturalmente previo adattamento tecnico-funzionale della struttura muraria.
  3. Area del marketing: non dovrà accadere, come molte altre volte che tutte le attenzioni, doverose e indispensabili , di un’azienda vengano concentrate sulla produzione , trascurando la funzione del marketing. Una volta certi, con un “blind product test” che i prodotti della gamma che presentiamo sono di una qualità tale, da essere riscontrata positivamente nel prezzo di vendita al dettaglio , si organizzerà una rete di vendita con le risorse professionali e manageriali che si potranno reperire all’interno del Consorzio di produzione e servizi. Il marketing mix dovrà essere fornito dei seguenti strumenti, per realizzare una adeguata penetrazione commerciale nel segmento agroalimentare  dei salumi :
  • Gamma prodotti : prosciutti a stagionatura tale che ne garantisca una qualità extra , insaccati : freschi ,  e stagionati con ricette tipiche a identificare le tradizioni  salumiere dell’hinterland
  • Marchio di fabbrica e fascia di prezzo: il brand è “Macinghia” che identifica l’ibrido di allevamento che sottende il prodotto finito. Il design sarà semplice e con un “pay off” che ci pone ad un livello di prezzo di fascia alta: “Salumi di cinta perugina”.
  • Canali di vendita: alimentaristi e negozi specializzati ; punti di vendita ad hoc durante gli eventi come Umbria Jazz, Eurochocolate, Festival del Giornalismo, etc. Canali dell’e-commerce.
  • Rete vendita: da esperire con i soggetti che hanno aderito al Consorzio Macinghia.

Tutti queste funzioni dell’attività aziendale saranno misurate e verificate nella validità vincente del loro “marketing mix”

Fonti di finanziamento da quantificare

Il progetto comporterà un supporto finanziario per i costi d’investimento della sua struttura organizzativo-gestionale. Le risorse deriveranno in primo luogo dai soggetti , espressione fondativa del Consorzio Macinghia; il complemento a supporto dell’investimento deriverà dal cofinanziamento di quell’ente istituzionale che approverà il progetto. Il quale, essendo il progetto di natura agricola, potrà essere o la Regione dell’Umbria o il Ministero dell’Agricoltura.

Conclusioni

Questa è una fase progettuale di introduzione al focus del progetto. Il documento non può essere dettagliato , ma deve essere propositivo. Le strategie di start up della produzione e del marketing dovranno tener conto, in una ampia e tecnicamente definita “analisi Swot” di uno studio di fattibilità al quale, una volta esperite tutte le critiche ed obiezioni del caso, seguirà il progetto definitivo, per poi trasformarsi in “business plan” , con i relativi progress degli esercizi annui di attività.

Mi preme indicare fin d’ora i termini dell’analisi Swot del progetto :

  1. Punti di forza : un problema che si trasforma in opportunità.
  2. Punti di debolezza: lo scontro con lo scetticismo, anche degli “addetti ai lavori” che di solito accompagna le proposte innovative e visionarie.
  3. Fattori di successo: il mercato agroalimentare predisposto a simili innovazioni ; le sinergie di ruoli, metodo di lavoro e obiettivi che i soggetti del Consorzio Macinghia, autoselezionantesi in face book potranno
  4. Fattori di rischio: la brutta figura dei proponenti il progetto, se non dovesse decollare.

Perugia, 23/07/2022

Rino Fruttini

[1] “Cara Teresa , si attrezzi per tempo. Prenda una licenza di caccia, una doppietta calibro 12 e cartucce a pallettoni , si metta a “patollo” in attesa del cinghiale invasore e lo colpisca a morte. Poi, d’intesa con un bravo norcino, provveda a trasformarlo in pregiati salumi, previa analisi della USL Perugia 1, e con il marchio “cinghiale di cinta perugino” ne faccia una scorta per avvenimenti e occasioni sociali, insieme ai suoi amici e quelli del suo consorte Corrado, che la prego di salutarmi caramente. Vedrà che figurone otterrà la sua performance di cacciatrice e creatrice di norcineria per intenditori .”

[2] Il consorzio di produzione e servizi sarà sia attivo internamente (consorzio con attività interna) sia verso l’esterno , nei confronti dei terzi (consorzio con attività esterna).

[3] Vedi link: (file:///C:/Users/User/Downloads/Quaderno%20Biodiversit%C3%A0_4.pdf)