SINTESI DELLO “STUDIO DI FATTIBILITA’ PER LA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’UOMO ”

 

 

SINTESI DELLO “STUDIO DI FATTIBILITA’ PER LA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’UOMO ”

 

I prodromi di un’idea forza

 

Una struttura architettonica significativa per la sua impostazione originale; un esempio di strumento funzionale, nell’organizzazione di vita associata (per quanto coatta), come quella di un penitenziario; la memoria di secoli di “diritti negati”, dal Settembrini fino ai confinati antifascisti.

 

Ecco, solo per questi motivi di memoria storica e di interesse per le sue potenzialità strutturali, innovative , il panottico 1dell’isola di Santo Stefano, nel comune di Ventotene merita di essere recuperato a ruoli di grande importanza e prestigio, come la sede permanente di un “Centro internazionale dei diritti dell’uomo”.

 

Immaginate il teatro San Carlo di Napoli, quasi raddoppiato nella sua capienza complessiva. Pensate ai palchi , in una stridente trasformazione di destinazione d’uso: da spettatori di una pièce teatrale  a detenuti di pene da scontare, in piccole celle di detenzione . Apprezzate l’idea geniale, sotto l’aspetto dell’organizzazione “taileriana” del lavoro,  di una postazione di controllo e monitoraggio della vita quotidiana dei detenuti al centro della platea, la quale diviene anche , opportunamente suddivisa a raggiera, un luogo per l’ora d’aria dei vari gruppi di detenuti. Immaginate poi nel palcoscenico, nel proscenio e nell’area dei  servizi di scena, vi siano allocate tutte le  funzioni organizzative di un carcere: dalla direzione, fino alle cucine e alla sala mensa per i dipendenti, dai servizi di prima assistenza, fino all’armeria dei secondini, dalle celle di punizione, fino agli uffici della matricola ed ai magazzini della sussistenza.

L’ex  penitenziario di Santo Stefano è dunque , ancora oggi, nonostante lo stato di grave degrado che lo caratterizza, un esempio unico di architettura per lo svolgimento organico di funzioni di vita associata che va non solo salvaguardato come tale, ma reso attivo per innovazioni di attività del turismo culturale che solo con la costituzione di un centro studi può prendere vita. E nessun luogo ha caratteristiche strutturali e storico – culturali  come l’ex carcere di Santo Stefano, per  essere destinato a Centro Internazionale dei Diritti dell’Uomo.

 

 

La valenza politico-culturale di elaborazione e coinvolgimento tematico- organizzativo sui  : “Diritti dell’Uomo”

 

Nel momento storico attuale, governi, organismi internazionali e la stessa opinione pubblica riservano molta attenzione alle problematiche connesse “ai diritti dell’uomo”, comprendenti, secondo la distinzione proposta nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, i diritti civili e politici da un lato e i diritti sociali, culturali ed economici dall’altro. I primi sono considerati classici diritti dell’uomo, spettano a tutti gli esseri umani in quanto tali, a prescindere da qualunque riconoscimento giuridico o legislativo. Tra questi citiamo il diritto alla vita, alla libertà, il diritto di manifestare il proprio pensiero, di riunirsi od associarsi. Essi si traducono sostanzialmente, in un obbligo di non ingerenza da parte delle istituzioni pubbliche che può essere definito con sufficiente precisione e che può trovare immediata applicazione: lo Stato deve, in pratica, astenersi dal porre in essere comportamenti che possano limitare ingiustamente questi diritti: non può, ad esempio, detenere persone in carcere senza un giusto processo, riservare trattamenti disumani, impedire riunioni, fare discriminazioni tra gli individui.

Alcuni importanti diritti riconducibili alla tipologia dei diritti sociali, culturali ed economici sono, invece, il diritto alla salute, all’istruzione, al lavoro, all’informazione, alla sicurezza sociale; essi, per la loro attuazione, richiedono necessariamente l’intervento attivo dello Stato e la loro realizzazione non può essere immediata ma richiede uno sviluppo progressivo in quanto collegata a vari fattori economici e non, interni ed esterni allo Stato; i diritti “sociali”  sono  strettamente collegati ai diritti civili: a cosa servirebbe, infatti, ad un cittadino esprimere il proprio voto o manifestare liberamente la propria opinione se allo stesso non fosse garantito un posto di lavoro, una casa, la possibilità di istruirsi o un luogo dove curarsi?

La differenza tra le due tipologie di diritti si ripercuote, oltre che nella definizione e nella diversa natura degli obblighi che gli Stati devono assumere, anche nei meccanismi di controllo. Per i diritti civili è, infatti, possibile realizzare un procedimento di verifica che ha quasi un carattere giurisdizionale, per i diritti sociali è possibile soltanto monitorare periodicamente il grado della loro attuazione.

 

 

 

Lo stato di degrado dell’intero complesso ex carcerario di Santo Stefano

 

Da quando nel 1965 il penitenziario ha cessato di svolgere le sue funzioni, la struttura è stata abbandonata, senza manutenzione e interventi di restauro e/o di consolidamento. Oggi il suo recupero significa , dopo aver definito e progettato le sue nuove destinazioni d’uso e le possibili alternative di programma gestionale, una spesa in termini di investimento di notevole entità la cui sostenibilità, in termini di costi/benefici, potrà essere giustificata solo grazie all’intervento di una forte valenza politica e culturale, che renda il complesso bene monumentale a tutti gli effetti, e ne faccia emergere i pregi ambientali e architettonico – funzionali,  finalizzati ad attività legate al turismo culturale.

 

 

Le ipotesi di attività di turismo culturale per il Centro Internazionale dei Diritti dell’Uomo

 

               Lo schema di panottico secondo innovative destinazioni d’uso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per seguire una logica di sostenibilità alternative, anche sul piano economico-finanziario, sono state elaborate tre ipotesi progettuali, in tre varianti di : base, intermedia, integrata.

 

L’ipotesi di base  prevede sul piano strutturale il  recupero del solo panottico (come da progetto originario del Carpi del 1792) e la eliminazione di tutte le altre strutture, compresa la Palazzina del direttore , e le superfetazioni.

Sul piano gestionale tale ipotesi  prevede la costituzione del Centro Studi, limitata all’attività di visite guidate e attività caratteristica di solo ricerca ed editoria e con le attività funzionali minimali per i servizi di alloggio e sussistenza ai dipendenti del centro.

 

 

L’ipotesi intermedia  prevede sul piano strutturale un intervento come per l’ipotesi di base.

Sul piano gestionale la costituzione del Centro Studi, estesa dall’attività di visite guidate ed attività caratteristica di ricerca ed editoria, alle attività di stage e convegni con il supporto di attività funzionali minimali, per i servizi di alloggio ai dipendenti del centro, e di alloggio e ristorazione agli ospiti interessati (attività business).

 

Il budget investimenti e funzionale, a regime, di tale ipotesi  è il seguente:

 

 

 

 

L’ipotesi integrata  prevede sul piano strutturale un intervento di recupero del panottico nella sua dimensione attuale , con l’aggiunta della palazzina del direttore.

Sul piano gestionale prevede la costituzione del Centro Studi, estesa oltre all’attività di visite guidate e attività caratteristica (di ricerca , editoria, stage e convegni) anche alle attività integrate come il centro museale, l’esposizione attività artigianali nel mondo quale espressione del diritto al lavoro, centro musicale, centro osservazione degli astri, etc. Il supporto delle attività funzionali sarà articolato al massimo delle potenzialità di ricettività (max. 200 presenze giornaliere nell’isola) per i servizi di alloggio ai dipendenti del centro, e di alloggio e ristorazione agli ospiti interessati per le attività “consumer” e “business” .

 

 

Le fonti di finanziamento per le strutture sono state individuate nel Docup, az. III, 1.2. per  186 Meuro e sempre nel Docup, Az. III, 2.1  e Az. III, 2.2.; per la gestione nel POR , Misura C2 e C3 (formazione) rispettivamente per €.125.000  ed €. 170.000 per ogni corso.

 

 

Se facciamo un confronto fra le tre ipotesi, a livello budget funzionale, si raccomanda la ipotesi integrata, anche se presuppone il massimo impegno organizzativo e gestionale. Ma essa rappresenta la soluzione più idonea  sul  piano  sia della valorizzazione del bene, sotto l’aspetto monumentale, sia fruizionale e socio economico, in quanto verrebbe a soddisfare  le attese di sviluppo di un turistico di qualità  della zona. Inoltre i presupposti di marketing, per un’attività di successo, anche da un punto di vista di equilibrio costi/ricavi di una gestione privatistica, ci sarebbero tutti, come si evince dal capitolo B dello Studio di fattibilità.

Se teniamo poi conto del rapporto fra costi di investimento e ricavi funzionali dell’ipotesi integrata, essa può avere uno sbocco realistico di fattibilità  solo con un forte, consistente e convinto intervento dello Stato, anche mediante una Joint venture.

 

Resta da valutare l’approccio alla sostenibilità finanziaria del progetto di demolizione, consolidamento , restauro e ristrutturazione dell’edificio, nonché quella delle infrastrutture, legate alla logistica: approdi ed utilities di supporto alle attività gestionali: energia, smaltimento rifiuti, approvvigionamenti, mobilità che tuttavia, secondo le linee tracciate nello studio di fattibilità si presentano, si, come problemi, ma con altrettante soluzioni percorribili.

 

 

Perugia, giugno 2003

 

1   Francesco Carpi, architetto del penitenziario,  quasi contemporaneamente al diffondersi in Europa del progetto del “Panopticon” ideato dai fratelli Samuel e Jeremy Bentham, progetta e costruisce questo gioiello architettonico: un panottico a cielo aperto, una struttura emiciclica, una esedra, un anfiteatro a matroneo…. una grande arena di derivazione spagnola, sulle cui gradinate anziché gli spettatori della corrida, prendono posto le celle facilmente controllabili da poche unità di personale disposte in posizioni strategiche: “che nel mezzo di esso muro in alto sta una loggia coverta, che comunica con l’edifizio esterno, e su la quale sta sempre una sentinella che guarda e domina tutto in giro” (L. SETTEMBRINI, 1961:).

 

Lascia un commento