Post in Face Book Accadde oggi. 1 anno fa Rino Fruttini.PER UNA RIFORMA DI EUROCHOCOLATE

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PER UNA RIFORMA DI EUROCHOCOLATE
Fra qualche mese inizierà la solita liturgia di allestimenti di stand , tendopoli , merchandising, promozioni. Sarà giunta l’ora fatidica della 26esima edizione di EUROCHOCOLATE. La possiamo definire come vogliamo: una manifestazione di massa, un evento monotematico, un festival del cioccolato, per soddisfare la gola di grandi e piccini ; che è appunto il suo target group di successo. Ed il successo anche quest’anno sarà assicurato. Con il minimetrò che per quei dieci giorni avrà raggiunto il “picco” di utenze; con gli standisti che, indirettamente, fatturando i loro prodotti al prezzo all’ingrosso (perché la società di Eurochocolate è l’ultimo anello della fatturazione del processo economico che sottende la manifestazione) avranno realizzato il loro margine di profitto; con il Comune di Perugia che avrà racimolato qualche entrata aggiuntiva al suo “magro bottino” di esattore. Ma “il resto è silenzio “.
I commercianti dell’acropoli non mi pare siano coinvolti in tale formula di festival del cioccolato. Nè gli artigiani, cioccolatieri locali compresi : solo tre o quattro , rispetto agli oltre 130 espositori provenienti dalle altre città. Probabilmente gli arrivi e le presenze extralberghiere, bed&breakfast e agriturismo del turismo “incoming” possono avere dei vantaggi. Si dice, con qualche illusione, che in tal modo Perugia e la sua acropoli diviene attrattiva. Tale fenomeno, circoscritto all’acropoli, è come una meteora, arriva improvviso e con la stessa velocità se ne va, senza lasciar traccia. Mi sono divertito con l’indice statistico del Bravais di trovare una correlazione, in termini socio economici, fra Eurochocolate e le sue ricadute sul tessuto economico cittadino nell’ultimo decennio. Ma i segnali sono molto fiochi. Ergo, senza rischiare di penalizzare questa creatura della Famiglia Guarducci, con facili o demagogici moralismi del tipo “cui prodest”, vediamo invece di riposizionarla, in chiave di sinergie con i veri, ma sempre originali ed atavici , interessi cittadini.
Mi si consenta un riferimento alla manifestazione su Braccio Fortebracci , “Perugia 1416”. Essa coinvolge tutta la città, insieme ai cinque rioni, con sfilate storiche, gare, danze, canti. Si è sviluppata una sorta di identità dei “borgaroli” alla loro storia e per alcuni anche alla loro residenza, da sempre. Ebbene, da tale esperienza anche la strategia e l’organizzazione di Eurochocolate dovrebbe trovare qualche buono spunto, a migliorare in qualità di proposta e di efficienza nella logistica, l’andamento organizzativo e di resa nella soddisfazione delle decine di migliaia di turisti , sebbene stereotipo del mordi e fuggi nei dieci giorni cioccolatieri.
La formula di Eurochocolate va estesa non solo geograficamente ma anche tematicamente. Capisco le esigenze del Patron del festival, Eugenio Guarducci, di tenere sotto controllo del suo organigramma gerarchico-funzionale la manifestazione e difenderla da ogni interferenza e/o contaminazione di terzi . E pur tuttavia egli deve capire che se per ben un mese e mezzo, fra allestimenti, gestione degli stand, manifestazioni e disallestimenti degli stand,tutta l’acropoli, ed i residenti in primo luogo devono sopportare tale dinamica inconsueta, perché propria di aree dedicate alla fiere e non di contesti medievali, è bene che accolga di buon grado proposte di estensione geo-logistica e diversificazione merceologica, se non addirittura di processo artigianale/commerciale geograficamente ma anche tematicamente cointeressato.
Geograficamente, la prendo sotto un profilo storico-culturale, significa che i “loci “ della manifestazione vanno intesi secondo il concetto di Cicerone. Egli creava dei percorsi all’interno di spazi che lui conosceva (casa sua, la strada per andare in Senato, e via dicendo); identificava in ciascun percorso, una dopo l’altra, delle “stazioni” o stanze. Associava ad ogni stazione una delle immagini che doveva ricordare. In questa maniera era in grado di passare in maniera ordinata da un concetto al successivo, mentre “camminava” cerebralmente nel percorso che si era creato mentalmente. “Aveva avuto insomma, 2 mila anni prima dello sviluppo delle neuroscienze, la grande intuizione di capire che abbiamo 2 memorie, una di lungo termine e una di breve termine.”
Ebbene i loci di Eurochoclate li vedo in funzione di aree geografiche del Centro Storico e della sua memoria che non si limitino solo all’acropoli, ma si estendano anche ai 5 rioni. Non solo, ma i “loci” dovranno essere anche quelli di carattere “funzionale”, deputati ad indispensabili attività ricreative e culturali che solo nel recupero dei locali ormai dismessi o inoperosi, come Il Turreno, il Lilli, l’Auditorium di San Francesco al Prato , Il Pavone si potranno registrare le loro performance . Ed ancora, i loci saranno anche quelli dove gli operatori della pasticceria e comunque del forno, in tutte queste aree geografiche, potranno manifestare la loro capacità di expertise e creatività pasticcera e di abbinamenti, con bevande di provenienze locale al seguito. Faccio un piccolo esempio. Mio nepote nel suo podere, nella campagna perugina di prossimità ha realizzato ottime marmellate da ciliegi selvatici, prugne selvatiche, more di rovo; ed ancora ottimi liquori a base di ginepro e di bacche di rosa canina.
Essendo la strategia di coinvolgere tutto il Centro Storico,negli effetti di indotto culturale e manifatturiero ed anche di ritorno di immagine di “buona qualità della vita” che da esso promana, l’obiettivo che ne consegue sarà di contare sugli arrivi di queste decine di migliaia di visitatori i quali non più nella fretta del “mordi e fuggi”, potranno divenire turisti , perché convinti a presenze un po’ più estese nella giornata, se non diluite in giorni di permanenze.
Vedo uno dei “loci” più vicini all’acropoli ed agli svincoli della logistica, nella ex Piazza D’Armi, per la parte ormai dismessa dei campi da bocce. Un pianoro una volta piuttosto esteso, ricco di storia ,appena fuori le mura. Prima del campo di calcio e di atletica leggera, fu addirittura uno slargo di sperimentazioni aviatorie di decollo ed atterraggio nei primi del ‘900, . Ed ancora la piazza a fianco della stazione di Sant’Anna, oggi posteggio per auto; e la Piazza del Bacio a Fontivegge, chiostro del Broletto; e lo spazio all’aperto sopra il parcheggio di Piazzale Europa. E più sopra il piazzale di fronte alla Fondazione “Istituto di Formazione Culturale S. Anna”; ed infine il Frontone. Senza trascurare le magnifiche piazza e chiese dei rioni: Piazza Lupattelli della Chiesa di Sant’Agostino, e vicino al Cassero, l’esterno della Chiesa di Porta Sant’Angelo; gli spazi erbosi di san Francesco al Prato; e con poche centinaia di metri percorsi a piedi, come d’altra parte per raggiungere tutti i rioni, si giunge a Monteluce, con le sue piazze ed i suoi meravigliosi scorci della Perugia vecchia compreso quello che da borgo XX Giugno, con le chiese ed i campanili di San Domenico e San Pietro che svettano su tutte, prosegunedo da sinistra a destra ci fa vedere il colle più alto di Perugia: Porta sole, “onde Peroscia sente freddo e caldo”.
L’estensione di Euchocolate a buona parte del Centro Storico non sarà sporadica, occasionale, ma strutturale come localizzazione dei “loci”, e permanente come focalizzazione di opportunità non peregrine ma consolidate, e pervasiva come estensione di impegno, alle varie componenti delle aggregazioni di cittadini e di iniziative di operatori economici, del manifatturiero e del commercio nei rioni.
Uno scenario della Nuova Eurochocolate, visto in tale ottica, avrà bisogno di essere realizzato per gradi e secondo idee e programmi fattibili, che coinvolgano soggetti creativi e dinamici , in affiancamento al patron di Eurochocolate ed alla sua direzione. Il quale in tal modo vedrà ancora di più estese le sue competenze ed “a fare business” anche con altri operatori perugini.
“E questa sarà la carta vincente per un rilancio del Centro Storico, perugino, BELLEZZA” !! Un auspicio formulato secondo la metafora di successo di Humphrey Bogart nel film Casablanca.
Perugia, 11 Febbraio 2020
Rino Fruttini