Sinossi del libro: “COME SBOCCIA UN AMORE ED UN MESTIERE NELLA CASA&BOTTEGA DELL’ENCLAVE AL BORGO DI PORTA SANT’ANGELO”.
Un gruppo di giovani universitari , di diverse facoltà, che poi divengono amici molto legati fra loro, si ritrovano una sera a parlare del loro futuro. Ambizioni, talenti nascosti, amori possibili, e perfino il tema: “io tengo famiglia”,sono gli argomenti che emergono.
Il corso dell’università non li soddisfa. Sì: giungere alla laurea. Ma poi ? Che possibilità di un lavoro, se non se ne vede una traccia, appagante delle loro attese, speranze e ambizioni ?
Si mettono a ragionare e ciascuno di loro guarda indietro, nel passato dei suoi genitori, nonni ed oltre. Ne viene uno spaccato nella Perugia che fu, dell’artigianato di qualità e delle sue ambizioni. Il gruppo inoltre è eterogeneo per educazione, estrazione sociale, intelligenza, carattere, esigenze, provenienza geografica. Fra loro c’è anche un mulatto, detto con ironia ed ammirazione “il meticcio”, perché il più intraprendente e intelligente del gruppo. Ed è quello che sarà in grado di vedere più lontano di tutti, realizzando in pieno i suoi progetti di vita e di lavoro.
Le loro riunioni, quasi frequenti occasioni di “brain storming”, man mano esteso nel tempo anche ad altri amici, li porterà non solo ad analizzare criticamente il loro percorso universitario, nelle facoltà di economia, scienza della comunicazione, lettere classiche, scienze agrarie, ingegneria, ma alla decisione di fare un esperimento. Si dividono in gruppi di lavoro, maschi e femmine, secondo le simpatie e le potenziali talentuosità di mestiere , ricavate dai ricordi giovanili delle tradizioni vissute nelle rispettive famiglie del settore merceologico dell’artigianato o del commercio.
Da ciascun gruppo deriveranno progetti di insediamento di impresa artigiana, di qualità nella pelletteria, nel tessile abbigliamento, nell’arredamento e nell’agroalimentare che si svilupperanno, nell’arco di quindici anni, in quell’area che loro vanno ad immaginare come un’encla ve naturale, ideale, nato nel ’200 come quartiere a forte densità di popolazione, ovvero il Borgo Sant’Angelo di Perugia detto “Borgo d’Oro”. “Nonostante nel ‘300 il borgo venga cinto da nuove mura, ben oltre quelle etrusche di piazza Grimana, e dunque inglobato nel circuito urbano, mantiene la definizione di “città bassa”, popolare, contrapposta alla nobile città “alta” .[1]
[2] Vedi appendice 1
[3] Seta: Fibra tessile prodotta dalle secrezioni ghiandolari della larva di un lepidottero prima di iniziare la sua metamorfosi a crisalide e poi ad insetto perfetto e cioè farfalla; questo insetto ha molti nomi di origine: scientificamente è chiamato Bombix mori (per il fatto che si nutre esclusivamente di gelso), mentre comunemente è chiamato baco da seta o filugello (dal latino “follicellus“, sacchetto , alludendo alla sua abitudine a produrre bozzoli). Il baco secerne due bave di materia fibrosa che, con l’aria e tramite la sericina, si solidificano fra loro costituendo in forma di bozzoli dei filamenti continui lunghi fino a 800 mt.