Ma vi pare possibile che da oggi, 17 novembre 2018 fino al 15 gennaio 2019 tutta la piazza Matteotti venga occupata da una pista di ghiaccio i cui requisiti sono i seguenti: “Una pista di ghiaccio è una superficie limitata da un recinto perimetrale in cui si genera e si mantiene uno strato di ghiaccio in modo artificiale, ossia con l’aiuto di un impianto di raffreddamento. Per montare una pista di ghiaccio, il primo requisito è disporre di suolo pianeggiante, solido e livellato. Il suolo viene ricoperto con una cosiddetta copertura frigorifera, costituita da una rete di tubazioni collegate tra di loro che formano un circuito chiuso. Questa copertura frigorifera è collegata a dei collettori principali che si trovano ad uno o ad entrambi i lati della pista di ghiaccio. A loro volta, i collettori principali sono collegati ad una pompa d’acqua, a un serbatoio (chiamato polmone o buffertank) e infine all’impianto di raffreddamento. Tale insieme forma un circuito chiuso che è la base della futura pista di ghiaccio”.
In molte città d’Italia, soprattutto nel mezzogiorno, vengono installate queste piste nel periodo natalizio, ma in nessuna di esse lo spazio è così limitato come nel caso di Piazza Matteotti. C’è un’ ostinazione, degna di miglior causa, da parte di questa amministrazione comunale modificare la naturale compatibilità e funzionalità della “destinazione d’uso ” delle strutture e infrastrutture medievali dell’acropoli verso la loro “distorsione d’uso”. Nel frattempo buona parte degli esercizi commerciali che non siano dedicati alla “refezione alimentare ” del fast food o “cibo di strada” chiudono uno dietro l’altro. Buon ultimo il negozio di abbigliamento della centenaria ditta Fagioli e addirittura la cioccolateria “Mangano” di Via Bonazzi, seppure prospera in altri insediamenti perugini. Come dire che neppure l’indotto di eventi di massa come Eurochocolate ,regge all’impatto negativo di qualsiasi iniziativa contraria alla dimensione storica dell’acropoli. Ma come si fa a fare shopping nei negozi di Piazza Matteotti nel periodo natalizio se sono occlusi da tale assurda superfetazione, della scelta demenziale di un marketing suicida per l’incentivazione commerciale? Ma quello che meraviglia ancora di più è l’acquiescenza dei commercianti dell’acropoli, esclusi i titolari di “fast food”, i quali, nel mentre lamentano il calo di fatturato, non muovono foglia per opporsi a questo andazzo. Ne deriva che per quasi tutto l’anno l’acropoli diviene sede permanente di manifestazioni fieristico/ludico/goderecce, con le implicazioni di allestimento e disallestimento di superfetazioni di marketing territoriale, isteriche e demenziali. (vedi foto allegate)


