Una risposta su Facebook richiesta da Uberto Matteucci

Uberto Matteucci mi scrive: “Spiegami perché nel governo Renzi è andato in rotta di collisione e ora , anche con toni prudenti , mi sembra che sia ostico al governo del cambiamento senza certezze ma con il se , forse secondo il suo schema frutto più che di studio innovativo in economia , di conservazione del gia sperimentato equilibrio speculativo del sistema” .
Ed io rispondo come segue, allegando alcune foto e una tabella.
Uberto Matteucci Non esordisco nella risposta con l’antifona : “è molto semplice”. Dico solo poche cose. La prima : la novità degli ultimi anni è che anche gli interventi di politica economica devono essere vagliati dal consenso preventivo, non tanto del Parlamento, ma anche dell’Opinione Pubblica mediata dai social. Il fenomeno “piattaforma Rousseau” è il focus del successo del M5S. Ne deriva un consenso che non è plebiscitario, ma frammentato, controverso e che comunque non può dare una rotta certa; a prescindere se sia giusta o sbagliata. Ebbene, Renzi e il PD non hanno capito l’importanza di questa variabile nella politica, anche economica. La Lega, con Salvini, forte anche di una buona stratificazione di presidio del territorio nella formazione delle idee della politica, ha fatto tesoro di questa esperienza grillina e ne ha fatto sinergia. Non a caso Salvini lo troviamo tutti i giorni sul tetto del Viminale a chattare con il Mondo Intero. Per inciso: la politica dei tetti, ora fa aggio su quella dei salotti: anche il Ministro degli Interni Matteo Salvini come il sindaco di Roma, Virginia Raggi sente questa attrazione fatale dei tetti.
Ora chi vuol fare politica e far approvare le proprie proposte dal Parlamento, prima deve acquisire una forma di consenso preventivo del Popolo Sovrano, mediante il processo sopraindicato. Non solo. Se poi , alla scadenza elettorale si presenta al Popolo con un programma che non sia stato illustrato e discusso, seppure nella demagogia di strumenti come i “social”, qualsiasi proposta faccia, essa viene bocciata in partenza, senza neppure “se e/o ma” preventivi.
Renzi e il PD si è presentato alle elezioni del 4 marzo u.s. con un consuntivo dell’attività di governo di “centrosinistra” come da tabella allegata: un trend positivo in confronti di periodo omogenei. Il P.D. ha presentato un programma dei 100 punti che, secondo una corretta analisi degli strumenti e risorse di governo disponibili, rispetto ai fattori di crisi e/o di successo dello scenario attuale, era il meglio, sulla piattaforma dei programmi dei partiti, di una fattibilità all’insegna dello sviluppo dell’economia nel rispetto della promozione sociale e dei vincoli UE.
Ora siamo alle comiche , spero finali quanto prima, poiché gli italiani stanno mettendo a repentaglio i loro risparmi; rischiano un processo inflattivo da costo del denaro; vedono scemare la loro immagine nel mondo, tale da compromettere il consolidamento del “Made in Italy” nei mercati. In sostanza si sta perdendo la bussola, soggiogati dalle chat del Ministro degli Interni sul tetto del Viminale e dalle balconate dei grillini a Palazzo Chigi. A questo proposito sembra che Di Maio abbia proposto al sindaco Raggi, per la nuova toponomastica della città di intitolare Largo Chigi al“BALCONE DELLA ALIQUOTA 2, 4 PER CENTO”. Ma questa è , almeno per ora, una fake new.

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