La sequenza di foto della bellissima area imperniata sull’ex Monastero di Santa Giuliana, oggi sede della scuola di lingue dell’Esercito Italiano (vedi foto n. 1), dimostra quanto sia stata ibrida ed approssimata nel tempo la sua , diremmo oggi, “destinazione d’uso”, ovvero strutturale e funzionale. Il monastero risale a metà del ‘200. Famoso anche per la Badessa, una nobile della famiglia Baldeschi. A fine’800 sul grande spiazzo antistante la chiesa del monastero i soldati delle vicine caserme di corso Cavour svolgevano esercizi ginnici (Foto N.2) . Era la Piazza d’Armi dove ai primi anni del ‘900 sarebbero decollati ed atterrati i prototipi biplani monoposto con motore Hanriot (vedi foto n. 3) e dove Buffalo Bill si insediò per 4 giorni con il suo circo di indiani e cavalli veloci (vedi foto n. 4). Nel dopoguerra sorse lo stadio, dove il Perugia Calcio raggiunse il campionato di serie A (vedi foto n. 5) . Lì le scuole medie superiori della provincia disputavano i campionati di atletica leggera. Nel 1960 il mio liceo scientifico G. Alessi vinse la coppa, grazie anche al sottoscritto: primo nella corsa ad ostacoli. Il liceo classico fu secondo. (vedi foto n. 6) . Dagli anni ’70 in poi , sorse a margine l’edificio del Provveditorato alle Opere Pubbliche (vedi foto n.7); il terminal degli autobus (vedi foto n. 8), il piccolo ma suggestivo parco (vedi foto n. 9), un bocciodromo oggi in disuso (vedi foto N. 10) e, nelle manifestazioni di Umbria Jazz, un auditorium all’aperto , che si alternava alla originaria destinazione di stadio di calcio e di atletica leggera. Oggi lo stadio è scomparso, sostituito nella pista e nel campo da calcio da un grande pavè per ampliare i posti degli appasionati di jazz. Questa è dunque la sequenza dell’area, In parte fruibile , per poco più del 5% dell’anno; ma nel resto abbandonata a se stessa, circondata com’è da palazzi bianchi, marmorei di stile piacentiniano post fascista. Da notare che a pochi metri c’è l’area dell’ex carcere, con una struttura classica del “panottico”, anch’essa abbandonata , in attesa di realizzarvi, a quanto sembra, la cittadella giudiziaria. Perugia è ormai una sede di eventi seriali: Umbria Jazz, Eurocholate appaiono come i due apogei del fervore creativo della peruginità migliore. Non come una volta in cui gli spazi erano animati da organismi non “eventuali-seriali” ma “normali seriali” , come le partite di calcio settimanali, le gare di atletica, anch’esse scandite con frequenza; il movimento dei pulman al terminal di Piazza Partigiani , a surrogare le auto private, era brulicante di gente che andava all’Acropli per spese , anche di qualità. Ormai siamo saturi di contenitori inutilizzati; salvo qualche evento di massa; ma che non qualifica nè la musica nè il gusto dei “sapori /saperi”. Sono venute meno le consutetudini alla buona musica della Sagra Musicale. I concerti degli amici della Musica , in assenza del più di una volta preannunciato Auditorium di San Francesco, sono circoscritti a pochi intimi. La stagione teatrale del Morlacchi fa il tutto esaurito, a dimostrazione di una domanda di cultura che non trova soddisfazione nell’offerta dei contenitori disponibili. Nel frattempo Turreno e Lilli rimangono chiusi. Però parte Umbria Jazz. Ed è già qualcosa. Ma è troppo poco, dico io. Ad maiora, diunque . E chi ha più filo tessa, ad onta di burosaurocrazia ed ottusità amministrativa del Palazzo.








