Facciamo il punto sulle banche.

Facciamo il punto sulle banche. I finanziamenti a imprese e famiglie del periodo in contestazione (2005-2008) è stato segnato da una crisi economica e finanziaria, tale da non consentire ai suddetti fruitori di onorare gli impegni presi nei tempi e modi della restituzione del prestito.

E’ mancato dunque il flusso di denaro necessario alle banche per continuare la loro gestione ordinaria (conti correnti e piccoli prestiti).

Il primo errore compiuto dai loro amministratori è stato quello di ricorrere al finanziamento del loro fabbisogno corrente con le obbligazioni derivate, ovvero una bufala. Lehman Brothers insegna.

La crisi attuale deriva semplicemente dal fatto che la garanzia di beni patrimoniali che le banche hanno presentato ai loro prestatori di derivati , banche internazionali, è la stessa che ricevettero dai loro clienti debitori, ora insolventi. Pertanto non è vero che non siano state date garanzie,a fronte dei finanziamenti di quel periodo. E’ che tali garanzie,ovvero il patrimonio dei clienti ipotecato dalle banche a fronte del finanziamento a imprese e famiglie, sono state impiegate due volte, la prima per erogare liquidità vera ai loro clienti, poi risultati insolventi per la crisi economica. La seconda per ottenere i derivati , poi girati ai clienti ad un tasso improbabile dello 8%-10% ,per ottenere il successo della loro sottoscrizione.

Con ciò le banche realizzarono quella liquidità che alla fine non è risultata sufficiente per superare la congiuntura sfavorevole. Un gioco delle tre carte che evidentemente è sfuggito a Banca d’Italia e Consob e Amministratori delle Banche (Collegio sindacale, in primis) e svolto secondo lo schema ideologico delle tre scimmiette: io non vidi , io non parlai; io non sentii.

Ma cosa c’entri in tutto questo ambaradan Matteo Renzi ed Elena Boschi mi sfugge.

Anche perché il gioco prevede non più di tre scimmiette.