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Ci sono due considerazioni da fare sulla politica odierna (anno 2017), precedute da un’analisi (breve) sul come sia nato lo scontento popolare assimilato e organizzato dalla combine “pensiero ed azione “(lo schema mazziniano è ancora efficace!) Beppe Grillo/ Gianrobertro Casaleggio. La crisi politica, come sempre, ha una matrice economica. Economia reale prima, ed economia della finanza poi, in un contesto di globalizzazione del fenomeno, hanno provocato anche in Italia squilibri sociali. Per di più la soglia di povertà man mano negli anni si è elevata nei suoi livelli qualitativi di “item” statisticamente rilevabili. Un esempio. Oggi il cellulare è ritenuto un bene di prima necessità, come il pane, il vestiario, l’alloggio. Inoltre le aspettative delle categorie meno affluenti si sono sempre è più elevate. Mi viene in mente la dicotomia fra offerta e domanda di posti di lavoro per i giovani che disdegnano occasioni di lavoro che siano fuori del loro baricentro di residenza. A fronte di questo scenario, governi di centro sinistra o di centro destra non si sono resi conto del fenomeno grillino, organico alla strumentalizzazione (detta in senso organizzativo) della protesta. Poi è arrivato il governo di questo giovane toscanaccio che risponde al nome di Matteo Renzi il quale, cosa ti fa ? Elabora, insieme alla ancor più giovane Maria Elena Boschi una riforma della Costituzione ed all’altra giovane Ministro delle P.A. Marianna Madia , quella dell’apparato della burocrazia ministeriale e degli enti locali. Non l’avesse mai fatto. Tutti a scagliarglisi contro: da destra a sinistra, mass media accaniti, e da Grillo, sinistro/destro all’occorrenza. Non solo . Renzi con il Jobs Act ha superato l’art. 18 dello Satuto dei Lavoratori, sollevando le ire del sindacato conservatore e bigotto. Non s’era mai visto nelle storia della nostra repubblica un giovane che, in così poco tempo avesse messo il dito in una piaga che da tutti era ritenuta purulenta : burosaurocrazia, processi farraginosi di governance, mercato del lavoro ingessato. Tutti dunque contro Renzi, accusato poi, quando i provvedimenti non andarono in porto, come la Riforma Costituzionale, di averla personalizzata; e siccome restava antipatico, con quel suo modo di dialogare, di averla affossata. Si tratta di un  tipico e raro caso di autolesionismo collettivo degli italiani i quali , nel momento in cui si avvedono di aver preso un granchio (il 60% contrario alla riforma costituzionale; sindacato e confindustria d’accordo nel criticare il jobs act)  Ora, caro Remo siamo messi in un tale “cul de sac” che né tu, con i tuoi grillini, né io con i miei renziani potremo alle prossime elezioni ottenere niente di buono. Per cui non mi rimane che dire come al liceo verso la supplente che doveva arrivare: “Speriamo che Dio ce la mandi buona” . Infine, solo un inciso: Renzi ha governato, avendo realizzato quel po’ po’ di produzione legislativa summenzionata, con un margine risicato di maggioranza al Senato. R.F.