“ Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda”, l’ossimoro di Vittorio Feltri

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: giovedì 20 luglio 2017 18:47
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: “ Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda”, l’ossimoro di Vittorio Feltri

 

Caro Vittorio,

in questi ultimi giorni noto un alacre attivismo di scrittura,  tale che l’odore d’inchiostro della tua penna stilografica e il rumore delle rotative di Libero mi giunge netto e distinto , sino alla mia dimora di campagna, proprio sopra il Tevere perugino. E  pertanto, nonostante le tue simpatie non condivisibili  per gli antieuropeisti,  continua la mia  smisurata ammirazione per la versatilità della tua prosa nel reggere diverse “parti in commedia “. Che poi è quella non semplice di chi  deve saper  fare  presa  sulla difficile “audience”  della carta stampata.

Innanzi tutto  l’articolo sulla condanna in appello del muratore Bossetti per il delitto della giovane Yara Gambirasi . La tua morale di innocentista secondo la massima “in dubio pro reo”  e la certezza di colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio” si fonde con la tesi  della ripetizione della prova del DNA. Anche per il delitto di Meredith, in  Via della Pergola a Perugia vennero portate  in giudizio  prove scientifiche del DNA, poi rivelatesi assunte in modo scorretto. Ed in Cassazione gli imputati vennero assolti, quanto meno per insufficienza di prove. Anche se rimane il dubbio che solo il negro Rudy Guede ne sia il colpevole. Gli argomenti e la ricostruzione del fatto che hai riportato alla ribalta della cronaca  è degno di un “J’accuse” alla Emile Zolà !

Passiamo poi al Feltri con qualche complesso di giovanile esuberanza , nella reminiscenza di infatuazioni  sessual-celebrali verso  “ Quel gran pezzo dell’Ubalda, tutta nuda e tutta calda”, film di “costume” , quanto meno  succinto ,  interpretato dalla Edwige Fenech, alias Selvaggia Lucarelli. Ebbene , il tuo articolo è talmente contorto e denso di sottintesi  che mi ricorda il crepuscolare Ippolito Nievo, piuttosto che l’orobico Vittorio Feltri. Mi sfugge poi l’ossimoro dell’eventuale allusione sessuale del “ciucciare un ghiacciolo” rispetto ad altre inconfessabili  allusioni erotiche. Sarà che io son rimasto all’ossimoro fanfanian-moroteo  delle “parallele convergenti” sul quale anche la tua prosa più austera si sarà soffermata.

Ed infine veniamo al ruolo che ti stai dando, di mallevadore nel recupero  di funzionalità centripeta dei partners del centro destra. Ti seguirò attentamente nelle prossime puntate.  Certo, è poca cosa la riabilitazione del figliol prodigo ,  Angelino Alfano al desco del vitello grasso, solo perché ha rimandato la votazione dello Jus soli et culturae a dopo le ferie. Tutta la materia dell’immigrazione , ovvero del riequilibrio mondiale offerta/domanda di lavoro,  nel dinamismo degli scambi di forza lavoro e merci sarà sempre più oggetto di politiche continentali, con l’Italia protesa nel mediterraneo , moderna piattaforma di smistamento di risorse/opportunità in Europa. Così com’è la situazione degli sbarchi è insostenibile !.

Un saluto affettuoso,

 

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RINO FRUTTINI