Ma che c’azzecca la sig.na Noemi con la “brexit” ?

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: martedì 8 novembre 2016 08:18
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’; ‘azzurranoemi@hotmail.it.’
Oggetto: Ma che c’azzecca la sig.na Noemi con la “brexit” ?

 

Caro Vittorio, e gentile Noemi Azzurra Barbuto,

la lettura dell’articolo: “Più lavoro e meno debito. Ecco l’Italia senza euro” mi lascia quanto meno, un po’ “basito”. La tesi del ritorno alla lira, come moneta nazionale,  si basa sul principio della salvaguardia della nostra sovranità nazionale. La banca d’Italia tornerebbe a battere moneta, secondo le esigenze del Governo, espressione delle sollecitazioni alla spesa di regioni, comuni, associazioni di categoria in crisi di autonome iniziative (vedi Confindustria, che non è stata capace neppure di darsi un organismo di comunicazione, Il Sole Ventiquattrore  che riesca a fare il bilancio oltre il segno del fallimento) , onlus di rapina, e quant’altro possa gravitare nel bord line della politica con velleità imprenditoriali.  Ma questo non è uno scenario dejavù. Poi si dice, sempre nell’articolo,  citando alcune elucubrazioni di politica economica di un tale che risponde al nome di Giuseppe Palma, il quale sarebbe bene che continuasse ad occuparsi di affari costituzionali, anziché cimentarsi in improvvide ipotesi di politica economica sull’Italexit, che l’Italia potrebbe fare tutto da sola in materia di politica monetaria. Basta che la Banca d’Italia fornisca lire al “buon mercato della svalutazione”, come se questo fenomeno non potesse essere figlio , come oggi l’Euro, della speculazioni della finanza internazionale. Caro Vittorio  e gentile signora Barbuto, “professionista nel campo dei cuori infranti”: ma ve li ricordate gli anni ’80 e ’90 con l’inflazione a due cifre, con il conseguente impoverimento dei salari, con i pescecani nostrani che speculavano in borsa? Almeno oggi dobbiamo sottostare agli equilibri teutonici di un fiscal compact il quale, con tutti i suoi limiti, almeno ci evita il pericolo inflazionistico. Ed infine, oggi, con un costo del petrolio ai minimi da oltre vent’anni ad oggi, e con un Euro svalutato rispetto a dollaro e yen (vedremo nelle prox. settimane)  e, pare, anche verso la sterlina per quale motivo i nostri imprenditori  non riescono ad incrementare il loro budget 2016 ?

Caro Vittorio, la prox. volta dai la parola anche a qualcuno competente in materia di vantaggi EU/€ rispetto al fantomatico e improponibile  scenario tratteggiato dalla sig.ra Barbuto, “professionista nel campo dei cuori infranti”.

Con fraterno affetto e comprensione,

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RINO FRUTTINI

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: venerdì 11 novembre 2016 15:05
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’; ‘renafarina@yahoo.it’