Le primarie casalinghe del PD

De: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Enviada em: giovedì 10 marzo 2016 08:38
Para: ‘segreteria@ilgiornale.it’
Assunto: Al Direttore Vittorio Feltri

Il giorno 10 marzo 2016 08:37, Rino Fruttini <rino.fruttini@gmail.com> ha scritto:

Caro Vittorio,

è un po’ che non mi misuro, in assenso/dissenso, con i tuoi articoli, meno frequenti  di una volta. Questo sulle primarie merita un commento. Faccio politica da quando “avevo i calzoni corti “(anno 1960). Prima nel PLi di Malagodi. A Perugia Giuliano Urbani ne era l’esponente più qualificato. Poi con la D.C.. Lasciai  il PLI perugino, troppo legato ai giochi massonici. Infine con F.I. e PDL. Fino al nuovo millennio. Poi  di politica non se ne è più fatta. Niente riunioni di direzione; tanto meno assemblee. Poi , alle scadenze elettorali, una chiamata generale agli eventi ! Ma tutta una gran buffonata. L’assenteismo elettorale deriva da questo. I partiti non sono credibili; tanto meno il processo di formazione delle idee e di selezione dei dirigenti e dei candidati  popolari. Ora tu ti scandalizzi se a Napoli qualcuno ha comprato un voto per un euro.  Ma forse c’è un errore. Il voto di scambio è una cosa seria. Ai miei tempi era di ben altra misura. Un posto di lavoro, alle poste, piuttosto che al catasto, comportava portare alle urne decine e decine di elettori. Una raccomandazione era un viatico per un giovane brillante che intendeva far carriera in qualche organismo, privato e/o statale, selezionato dal raccomandante, candidato al Parlamento. Oggi c’è in giro una pantomima , etero diretta dai vari Salvini, Meloni, Fitto e comprimari vari. Berlusconi è ormai uscito di scena, dopo lo scorno a Bertolaso.

Ed allora ce la prendiamo con le primarie casalinghe del PD ? Mi risulta che loro convochino la loro direzione provinciale, di Perugia,  e regionale, dell’Umbria. Che facciano assemblee. Organizzino manifestazioni politiche. Il centro destra tace. Forse si riunisce in qualche salotto carbonaro, molto discreto ed esclusivo.

Ecco un chiaro-scuro della situazione, vista in  periferia.

Infine un’osservazione, per mia curiosità di saggista, sempre in cerca di costruzioni grammaticali e sintattiche corrette. Nella frase del tuo articolo con capoverso: “ Cosicché succedono.…” tu usi il congiuntivo: “….. che sulla scheda indicassero. Ma non sarebbe più corretto l’indicativo: “ ..che indicavano”. E’ solo una mia curiosità sintattica.

Un caro saluto

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RINO FRUTTINI

Il giono dopo il Direttore, allora editorialista de Il Giornale  mi rispose:

Da: Segreteria Il Giornale [mailto:segreteria@ilgiornale.it]
Inviato: giovedì 10 marzo 2016 11:12
A: rino.fruttini@gmail.com
Oggetto: Re: Al Direttore Vittorio Feltri

Caro Rino, hai ragione: la politica si è immiserita. Le mie critiche erano dirette alle primarie all’italiana. Ho citato lo scandalo di Napoli perché è l’ultimo in ordine di tempo, non per altro, ed è la dimostrazione che o le primarie vengono disciplinate dalla legge o sono foriere di brogli. Tutto qua. E veniamo al congiuntivo. Che è indispensabile in questo caso perchè ” venivano pagati gli elettori solo qualora indicassero…” . Chi non indicasse non incassava. Spero di essere stato chiaro. Ti ringrazio e ti saluto cordialmente.

Vittorio

De: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Enviada em: giovedì 10 marzo 2016 12:29
Para: ‘Segreteria Il Giornale’
Assunto: R: Al Direttore Vittorio Feltri

Caro Vittorio,

dai Maestri c’è sempre qualcosa da imparare. Anche in materia di “sofisticati congiuntivi , con processo alle intenzioni”.

Cari Saluti,

Rino

Con questo scambio di e mail sulla comune valutazione critica della democraticità delle primarie, sia in casa Dem, che di 5stelle, e sull’uso corretto del congiuntivo, con la mia risposta, che ritenevo di ammirata capacità sintattica nell’uso del congiuntivo nella consecutio temporum, fui invece equivocato. Tant’è  che da quel momento in poi Vittorio non rispose più alle mie sollecitazioni dialettiche. Ne emerse la lunga sequenza di mie considerazioni, anche critiche , ma quasi sempre a condividere le sue acute analisi nei fondi che  quotidianamente andava a lanciare  dalla sua piattaforma di alta polemica e  di sano anticonformismo che è Libero.