Le parolacce e la nouvelle cuisine dedicata a Vittorio.

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: sabato 17 dicembre 2016 17:32
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: Le parolacce e la nouvelle cuisine dedicata a Vittorio.

Caro Vittorio,

in questa missiva cibernetica seguo il vostro esempio; di giornalisti. Basta uno stormir di fronda e ci costruite canestri di parole nella dialettica dei talk show; o pile di fogli di carta stampata per “l’espace d’un matin” (da cui l’aforismo del quotidiano : come il cappuccino, lascia il tempo che trova, nel consumismo della somministrazione da bar !). Il tutto adagiato su di un  un letto di parolacce, insulti , doppi sensi. E la fine cuisine  dello chef di turno è pronta per essere degustata dal grande pubblico.

Ed allora vado per titoli e/o impressioni. Ovvero mi limito alla superficialità dell’”overall feeling”.

Da un po’ di tempo noto che anche i tuoi collaboratori ( e collaboratrici) usano parolacce nell’enfatizzare concetti o aggettivare sostantivi ad effetto. Se a te può essere concesso, per meriti e anzianità di servizio, conquistati nel tempo (e comunque non è bello né leggere né sentire un intercalare da bettola), non altrettanto ai tuoi collaboratori. Se poi intendi inaugurare una nuova fase del giornalismo, seguendo l’esempio del giornalaccio della radio confindustriale dal titolo “La Zanzara”  con vari focus su deviati sessuali di ambo i generi, pratiche di sesso autogeno, libero amore e liberi tutti, eugenetica fai da te, del tipo di quella praticata da Nichi Vendola ed il suo compagno transessuale, eutanasia con strumenti erogati dallo stato a mezzo farmacie,  e via compagnia cantando, allora : benissimo. Ti seguo anche in questo esperimento che penso sarà delegato  al prode scurrile  Cruciani con la sua immaginifica spalla Parenzo. Ma ; e qui c’è un “MA” grande come una casa, prima di dire castronerie (avrei potuto usare un altro eufemismo; ma non vorrei cadere in contraddizione). Prima vedi di verificare la consistenza quali-quantitativa di queste notizie. Altrimenti , nel trattare sempre di uno stesso argomento sembrerebbe di confondere  il  fatto, nella sua manifestazione singola e circoscritta con il fenomeno, ovvero l’indicazione di un insieme di fatti in qualche modo correlati. Il Dr. Cruciani è riuscito in questo intento. E direi in modo scientifico. Tutte le telefonate che gli arrivano ogni sera sono di malati di mente, paranoici, che aspettano ore intere per sfogarsi con una “sveltina verbale” in un orgasmo di insulti  dedicato ai due interlocutori , come in un lettino di psicoanalisi seriale e serale.

Ed appunto, si tratta sempre degli stessi “pazienti”. Ma parrebbe che tutto il target  di ascoltatori di “Radio 24”, che poi è  l’house organ  della Confindustria, sia sintonizzato su La Zanzara. Personalmente ho voluto ascoltare i due prodi per rendermi conto di dove fossero finite le mie azioni di borsa, acquistate alcuni anni fa e che ora valgono neppure il 5% del loro prezzo d’acquisto !

Caro Vittorio, questa si che è un’analisi da fare; collocare sul lettino della psicanalisi  macro e micro economica questi confindustriali che, con il solo 3% di rappresentanza della categoria imprenditoriale pretendono di rappresentarli con Il Sole 24 ore e di scriverci sopra articoli di eccellenza e di best practice. Poi ci si sorprende se Vivendi o altri scorrazzano sulle prateria delle nostre “ragioni sociali” , quotate o non in borsa, acquisendole a prezzi fallimentari !

Vengo ora ad argomenti più generali,  sulla linea di Libero. Parrebbe che disdegni di prendere una posizione precisa in politica interna. Berlusconi è bene che si dedichi ai nipotini; Renzi torni a fare il boy scout; dalla mente di Grillo, novello Zeus, non ne viene alcuna Atena degna di tal nome e fama. Rimangono  Salvini e Meloni, tuoi pupilli ancora in erba. Ma ci rendiamo conto di dove sia finita la politica ! Mi ha fatto un po’ pena il buon Matteo (Salvini) quando a “Porta a porta” ha pensato di mettere in difficoltà il ministro dell’economia , chiedendogli se conosce il prezzo di un litro di latte. Al che gli ha prontamente risposto il ministro ( e non ministra) delle riforme Elena   Boschi sciorinando i prezzi di tutte le commodities di un supermercato sotto casa. Con il che dimostrando uno spirito collegiale di CDM (Consiglio dei ministri) non comune. E questo comportamento non è stato rilevato né da Libero né da altri ! Ma la figura meschina l’ha fatta il tuo protetto e non il ministro Padoan che , ingenuamente andava a trovare qualche dato nella tabella Istat che si porta dietro come il prete il breviario per recitare i Vespri . Io, al suo posto gli avrei risposto:” Ma Lei sa quale è il coefficiente  che misura la produttività di una spesa di investimento pubblico verso i benefici della collettività ad esso (investimento) sottesa?”. Come dire : “lasciami lavorare, ragazzino” E poi, parafrasando Morandi gli avrei soggiunto : “Fatti mandare dalla mamma, a prendere il latte !!”.

Prima di concludere. Leggendo Libero di oggi, mi sei piaciuto sia verso Raggi/Sala e verso Trump. Su quest’ultimo ho qualche dubbio sulla sua spavalderia in materia di ecologia. La  crescita globale non è svincolata dal degrado. Cosicché mi preoccupano i festeggiamenti di Big Pharma, possessori di armi, petrolieri, agricoltori e costruttori per la vittoria del nostro campione.

Un abbraccio come sempre, ed auguri di Buon Natale. Per l’anno nuovo avrò modo di salutarti con un altro pamphlet .

 

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RINO FRUTTINI