Ed allora , avanti tutta e turiamoci (turatevi?) il naso.

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: giovedì 1 giugno 2017 18:56
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: Ed allora , avanti tutta e turiamoci (turatevi?) il naso.

 

Caro Vittorio,

col  tuo : “ non so che ne pensino i lettori, però a me…” che vado ad estrapolare dal  fondo di oggi, mi provochi. Mi inviti a nozze. Mi viene in mente la scena di Alberto Sordi, nel film “Un americano a Roma” quando davanti a un piatto di  “maccaroni” , in alternativa ad una paccottiglia di yogurt della dieta “statunitense”,  esordì: “Macarò… m’hai provocato e io te distruggo, macaroni”!

 

 

E dopo questa premessa che è tutt’ altro di “captatio benevolentiae”, vengo al punto.

Durante la prima repubblica, per quarant’anni la Democrazia Cristiana, mediante la politica dei due forni , a volte quello liberal-repubblicano di destra fino al M.S.I., a volte quello socialdemocratico-socialista di sinistra , finanche al compromesso storico, con i comunisti stampella esterna  del governo,  è riuscita a governare la Nazione con una sostanziale stabilità. Ad ogni scadenza elettorale il nostro amico Montanelli si turava il naso, per votare DC. Ma poi ci fece l’abitudine. Fu il classico esempio del fare di necessità, virtù. Da bravi italiani, masochisti e fregnoni, abbiamo continuato a sputare, forse inconsapevolmente nel piatto dove avevamo poco prima mangiato. Comunque meglio turarsi il naso, che vanagloriarsi di non votare, come molti tuoi colleghi, caro Vittorio, dichiarano di fare nei salotti buoni della Lilli Gruber o in quello dell’ineffabile “presuntuosetto” Giovanni Floris.  Poi, dopo il terremoto di mani pulite, naturale epigono nostrano della caduta del muro di Berlino (fine del potere comunista in URSS) il fenomeno Berlusconi, con l’introduzione del marketing del consenso nella politica, ne ha dissacrato ideologie, organigrammi di partito, liturgie democratiche (o pseudo democratiche)  e partecipative ai processi decisionali, soprattutto nelle forme elettorato attivo e passivo del Parlamento. Il fenomeno di Arcore ha durato e inciso  ben poco nelle sue implicazioni fondative decisioniste in  una struttura  consolidabile di democrazia parlamentare e di efficiente governabilità del potere esecutivo.  Infatti il porcellum, non era una  formula elettorale coerente con i principi costituzionali. Ed anche Renzi, mal gliene incolse , con  l’Italicum  fece lo stesso errore. Anche se l’Italicum era subordinato, nella sua fattibilità, alla riforma della Costituzione.  Era rimasto solo il Mattarellum che rispettava, seppure con aggregazioni di lista, il principio di rappresentanza costituzionale che fa perno su una rappresentanza partitico-parlamentare, direttamente proporzionale a quella della base del corpo elettorale. La Corte Costituzionale ha bollato  ogni proposizione intemerata di premio di maggioranza  e/o di ballottaggio che stravolga la volontà degli elettori , quale  emerga dalla prima istanza delle urne. Ed inoltre il risultato del Referendum costituzionale del 4 dicembre  ha decretato la sconfitta di  ogni possibile riforma, in senso efficientistico della governabilità del potere esecutivo. Mi si potrà obiettare che con un’astensione alle urne del 40% del corpo elettorale, ormai una costante delle elezioni degli ultimi sei lustri,  tale teorema non valga. Infatti anche una rappresentatività del Parlamento di solo il 60% degli italiani con diritto di voto è un vulnus alla democrazia.  Rispondo: nella prima fase della prima repubblica era un reato non presentarsi alle urne , non avendo espunto (obliterato)  il proprio certificato elettorale. Tale negligenza veniva rilevata nel Certificato di buona condotta. La norma è stata abrogata nel 1993. Non esiste più la sanzione, tuttavia il “dovere civico” previsto dall’articolo 48 rimane. Ma invano !

Ora siamo ad un punto in cui:

  • La nostra costituzione è un po’ usurata.
  • Con la bocciatura dell’ultimo referendum costituzionale  è venuta meno la chance di rendere governabile la Nazione,con una maggioranza di legislatura.
  • Ora, con la nuova legge elettorale in itinere,  ci dovremo accontentare di inciuci, che poi non sono altro che alleanze di partiti per fare una maggioranza, più o meno omogenea ed andare avanti.
  • L’unica soluzione  potrà rinvenirsi  nell’alleanza fra Renzi e Berlusconi, ormai sperimentata più di una volta. D’altra parte lo scenario della politica non presenta altre soluzioni , così come ieri anche oggi si riperpetua lo scenario di una nuova D.C. ,al potere per altri 40 anni. Questo hanno decretato gli italiani con il referendum costituzionale.
  • Tertium non datur.

Purtroppo, caro Vittorio, Berlusconi ha avuto molti pregi ; ma neppure lui, come Renzi è riuscito a modificare la Carta Costituzionale secondo criteri di efficienza di uno standard europeo.

Ed allora , avanti tutta e turiamoci (turatevi?) il naso.

Cari saluti

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RINO FRUTTINI