Due interventi di Rino Fruttini. Uno a favore di Renato Farina. L’altro contro il direttore.

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: venerdì 14 ottobre 2016 13:58
A: ‘Direzione Libero’; ‘renafarina@yahoo.it’
Oggetto: Due interventi di Rino Fruttini. Uno a favore di Renato Farina. L’altro contro il direttore.

Caro Vittorio,

nella disciplina della macroeconomia le contraddizioni di metodo e di principio vengono rapidamente al pettine. Mi spiego. Hai sposato la tesi di una EU/€. disastrosa per lo sviluppo dell’economia reale (investimenti/reddito/occupazione) e pericolosa per la stabilità monetaria, poiché l’euro , secondo i tuoi esperti di economia, non ci consente la cosiddetta, sedicente  e sibillina “svalutazione competitiva” , fenomeno patologico che dimostra la debolezza di un sistema economico  e prelude all’incremento del “montante debito sovrano , ovvero : sorte + interessi passivi”. Oggi fai l’elogio dei risparmiatori in valuta monetaria ,titolari di un tesoretto preservato sotto il materasso o in cassaforte.

Te l’immagini dove andrà a finire questo malloppo della banda Bassotti, oggetto di smaniosa rivalsa tributaria da parte di un fisco sempre più ingordo e famelico, se si andrà a realizzare quella Italexit da te tanto agognata ? Io penso che tu, la Lira te la sogni anche di notte, secondo l’emblema iconografico di una bella donna dalle chiome turrite e feconda di ancelle procaci :

 

 

Ma in realtà la lira non è come quella dipinta nel “santino laico” di cui sopra. Essa  è sinonimo di svalutazione, inflazione, rigorosamente a due cifre e di impoverimento della Nazione.

Ora cambio argomento e mi rivolgo all’amico Renato Farina che mi legge in copia. Il suo articolo sulla morte di Dario Fò è un esempio di libertà culturale e  di autonomia di giudizio che fa conto su una verità storica degli anni seguenti al 25 luglio 1943, dopo la caduta di Mussolini e del fascismo , che non tutti sono in grado di raccontare con l’obiettività di chi sa distaccarsi dalla propaganda di parte e dalle rievocazioni del “politically correct”, come si usa dire nel vostro ambiente. Non solo colpisce un Dario Fò in divisa da repubblichino, ma soprattutto il suo accanimento contro la DC e il suo potere, contestato negli anni ’70 da  una banda di delinquenti di cui ancor oggi alcuni a piede libero e vergognosamente prezzolati nel mondo del giornalismo e dell’editoria. Mi riferisco a Adriano Sofri. E resto ancor più stupefatto registrando come il figlio del commissario Calabresi, Mario, vostro collega ne abbia potuto sopportare la presenza nella stessa redazione de “La Repubblica” della quale entrambi facevano parte, lavorando gomito a gomito. E qui concludo , cari amici , nella speranza che l’amico Vittorio si ravveda nella sua fissazione dell’Italexit  e nella convinzione che l’amico Renato continui nella sua “predicazione “ anticonformista.

E comunque per tutti e due i motivi, seppure contradditori, continuo a leggerVi volentieri.

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RINO FRUTTINI