Chi è la nostra “balia di salvezza”?

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: giovedì 2 febbraio 2017 17:49
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’

Oggetto : Chi è la nostra “balia di salvezza”?

Caro Vittorio,

mi piace lo schema della “lettera al Direttore”  sotto forma di stimolante  prospettazione di problematiche  orientate da particolari visuali  di esperienze vissute. Il dr. Bisignani  (“È ritenuto uno degli uomini più potenti d’Italia“.Fonte: Wikipedia) per la verità nella sua lettera non dimostra di essere depositario di chissà  quali indiscrezioni su Matteo Renzi  ed il suo potere contrattuale nel  sistema Italia,  “carsicamente” articolato, quest’ultimo,  in incredibili  anfratti  e reti di poteri, deboli, forti, fortissimi. Mi  “vien che ridere”  , frase topica di Lando Buzzanca di un  varietà con Delia Scala del 1970, se penso al ruolo che il dr. Bisignani recitò in quegli anni  nei vari ministeri di cui  era parte e partecipe. Ed oggi ci viene a dire che  Matteo Renzi di qui  a maggio sarà lui il Primo Ministro che riceverà le altre sei potenze mondiali al G7 di Taormina, dopo aver fatto le scarpe a Gentiloni; inoltre dà per scontato che si andrà a votare con una legge proporzionale, alla faccia di chi preconizza, sondaggi alla mano la nascita di un “ducetto”, con tanto di fez , gambali e camicia nera. Poi il dr. Bisignani traccia una serie di identikit del prossimo leader del PD, prendendo in rassegna la figlia di un antico leader comunista, un ex magistrato in aspettativa, un ex comunista presidente di regione ed infine un ex democristiano in cerca di identità ideologica. E via di queste amenità.

La verità è , caro Vittorio, che il Bisignani, pur non avendoti sufficientemente motivato nella tua risposta, ti dà almeno  l’abbrivio per sostenere una tesi che è quella del Matteo Renzi  , seconda edizione , dopo la transizione in  nuove elezioni, che saranno “ perdute da tutti”, ma “non vinte “ da lui. Come già avvenne nel 2013 con il “buon” Bersani. In tal caso egli potrà sempre contare in una sorta di primazia all’italiana, di un corpo elettorale mitomane all’incontrario, che non riesce mai ad esprimere la leadership della governabilità ; ed in questo sostenuto bellamente dal circo Barnum dei media, verbali e scribacchini. Il risultato elettorale sul referendum della riforma costituzionale ne è la riprova . Esso  dimostra due cose: un popolo italiano che si è fatto del male, nella classica rappresentazione tragicomica secondo la metafora del marito che si taglia gli zebedei per far dispetto alla moglie. Il potere massmediatico che  riesce a mitizzare tutto e il contrario di tutto, secondo la dialettica del fare spettacolo, per  un’audience immaginifica ed eclatante ad ogni costo:  è il secondo fattore di successo della paralisi intellettuale del popolo bue .

Ed a questo proposito, siccome osservo, con mio grave disappunto, che ogni volta  nella morale dei tuoi fondi evochi l’Europa come fonte di ogni nostro male, ti invito a vederti l’intervista a Pierfedinando Casini  della Lilli Gruber a 8, ½ di ieri . La morale è che senza i parafulmini  del “combinato disposto” UE/€., l’Italia, costretta a trascinarsi dietro il suo sgangherato “carro di Tespi”, fatto di  debito sovrano, di  popolo bue e di una burosaurocrazia , non sarà mai in grado di togliersi dal groppone tutta questa zavorra. Allora si può sempre paventare il ducetto. Ma sempre in un ambito di salvaguardia europea, la nostra “balia di salvezza”!

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RINO FRUTTINI