Alla guerre comme alla guerre”. E buona notte.

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: venerdì 24 febbraio 2017 14:56
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: Alla guerre comme alla guerre”. E buona notte.

 

Caro Vittorio,

ho molto apprezzato il tuo commento sulla frantumazione del PD  e sulle cause  delle sue scissioni. Le analogie con il passato che tu svolgi da par tuo sono un chiaro esempio di nemesi storica che ancora persegue la serie dei “post”:  comunisti , democristiani e socialisti  dopo  che il “mariuolo” Mario Chiesa  si fece trovare  con il sorcio in bocca. In quegli anni mi occupavo intensamente di politica con una branca dell’ex D.C: il C.D.U. di Buttiglione . Certo, non era la D.C. di  Zaccagnini, Marcora, Donat Cattin, e soprattutto di Giulio Andreotti. Ero dirigente dei G.I.P. (Gruppi di Impegno Politico) della D.C. provinciale perugina;  un’organizzazione del tipo  “cellule comuniste “nei luoghi di lavoro;  una sorta di club di settore di attività, sezioni  D.C. negli uffici e nelle fabbriche. E riuscimmo quasi a vincere le elezioni alla Regione Umbria.  Ma dai processi di mani pulite in poi la struttura del fare politica  con i partiti (loro finanziamento, processo decisionale, sistema di acquisizione del consenso) ha registrato  una pericolosa regressione  di partecipazione democratica.  Il partito di Berlusconi  è da sempre  monocratico. Ha provato ad organizzarsi in sezioni, assemblee e congressi. Ma l’esperimento è durato l’espace d’un matin . Lega ed altri partitini di destra non sembrano recepire le istanze della base . Sono “top down”. I cespugli di sinistra non mostrano al loro fiorire alcun colore di democrazia. Per le loro orecchie è musica la puerile marcetta: “avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà”. I Cinque stelle, benché dotati di un marchio-simbolo (ognuna rappresenta tematiche relative ad acqua, ambiente, trasporti, sviluppo ed energia ) e di un programma  allineato alla media dei programmi di partiti dell’Europa laica e pluralista, tuttavia si affidano ad un apparente sistema di “bottom up” della cibernetica dei contatti megagalattici, senza alcuna garanzia di democraticità di partecipazione e di discussione dialettica, nella scelta dei vertici, nella organizzazione del consenso, nelle assunzioni di responsabilità di governo. A dire il vero il P.D. è l’unico partito strutturato secondo le esigenze della trasparenza e dei procedimenti  democratici, con sezioni, club, giornali, organizzazione , processi decisionali di “bottom up”.

Dopo il risultato del referendum sulla riforma della Costituzione, non mi meraviglio più di nulla. E quando tu te la prendi con la massa di stupidi , rappresentanti della cosiddetta “politica”, che ci hanno ridotto in questo stato, ti consiglierei di fare un esame di coscienza. Tutto parte da quando Renzi ha deciso, sulla base dell’incarico ricevuto da Napolitano  di fare le riforme. Si disse : “Ce lo chiede l’Europa” nell’ambito di una sacrosanta  politica di equiparazione delle democrazie  dei membri della UE a regole di efficienze ed efficacia  di governo. E la fiducia che Renzi ebbe dal  Parlamento era diretta soprattutto a tali obiettivi. Ci fu anche un patto, fra maggioranza ed opposizione, detto del Nazareno. Le maggioranze di riforma costituzionale devono essere le più ampie possibili .Ne derivò un continuo recriminare, da destra e da sinistra, verso Renzi ed il suo governo.  Anche tu, caro Direttore, fra una polemica livorosa  e l’altra verso UE/€. ti prodigasti  in tale sport del “tiro all’aquila ”. Ora  il rapace è caduto. E tutti quei soggetti che hanno votato per il NO al referendum (60%) fanno maggioranza per ridurre in brache di tela anche quegli altri 40 % del corpo elettorale che hanno votato con Renzi. Ma fra tanti “quaraquaqua” non vedo alcun’ aquila  in grado di volare alto.

Ultima ciliegina è quell’Orlando, che ancorché furioso, mi ricorda la canzone di Andrè sulla “boccuccia di Rosa”.  E se si tratta di essere disfattisti per evitare che gente smile prenda il potere, vale bene anche la denigrazione e l’irrisione feroce. “Alla guerre comme alla guerre”. E buona notte.

 

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RINO FRUTTINI