Il caso Sofri Calabresi

Ho iniziato con una e mail  del 27/08/2009 07:58 sul delitto del Commissario Calabresi e la condanna di Adriano Sofri.

Questa, per la verità doveva essere qualificata come una Lettera al Direttore de Il Giornale , per togliermi una curiosità sulla strana conclusione del processo ad Adriano Sofri  per il delitto del commissario Calabresi ed i suoi epigoni, ad dir poco sconcertanti: consistenti riduzioni di pena e promozione del sovversivo di Potere Operaio  a editorialista de La Repubblica, a Roma  in Piazza Indipendenza dove in quel periodo era redattore  anche il figlio del povero commissario, Mario.

Ma da quell’e-mail non ottenni cenno di risposta. Dal che dedussi che il tanto odiato e vituperato Ordine dei Giornalisti,soprattutto da Vittorio Feltri, era un’associazione omertosa e stranamente tollerante. Non mi risulta che abbia mai emesso un provvedimento di sospensioneper Sofri; mentre per Renato Farina , come ci racconta Belpietro nel suo editoriale di Libero del 23 febbraio 2010: “ L’assurdo è che a Renato, condannato per avere a suo modo tentato di aiutare i servizi segreti del proprio Paese, è negato il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero, mentre a condannati per reati ben più gravi, come Adriano Sofri, mandante dell’omicidio del commissario  Calabresi, è consentito di scrivere sulle più importanti testate e nessuno si sogna di radiare per questo Ezio Mauro. Ma che razza di libertà di stampa tutelano i guardiani dell’Ordine[dei giornalisti]?”.

Ed ecco il testo della mia email: