Una raccomandazione per il Direttore. Pregasi non cestinare.

Da: Rino Fruttini [mailto:rino.fruttini@gmail.com]
Inviato: venerdì 2 dicembre 2016 15:41
A: ‘direzione@liberoquotidiano.it’
Oggetto: Una raccomandazione per il Direttore. Pregasi non cestinare.

 

Caro Vittorio,

finalmente ho capito la tua strategia nella direzione di Libero. Da settimane la campagna elettorale sul Referendum Confermativo della Riforma Costituzionale impegna la propaganda e gli approfondimenti dei due schieramenti del Si e del NO. Le pagine di Libero dedicate ai due schieramenti, per la verità non sempre bilanciate nei pro/contro, data la tua simpatia per la coppia Salvini (detto il devolution della secessione ) e Meloni  (detta la passionaria del nazionalismo) , ovvero la coppia degli ossimori (mi viene in mente la formula delle “convergenze parallele” di Aldo Moro ), tuttavia sono state sacrificate anche per qualche esponente del SI. La tua posizione, la sintetizzo, è stata nella sua evoluzione logica dapprima favorevole al SI, secondo la formula montanelliana del  “turarsi il naso”. C’erano ancora alcune tracce di simpatia epidermica per quel toscanaccio di un rottamatore di un Renzi, non a caso toscano pure lui. Poi, senza pesare nel contenuto , secondo la famosa Analisi Swot che ancora ti raccomando come metodo di analisi, i pro/contro, hai mostrato una certa simpatia per il NO. Non ti piaceva la confusione fra Riforma della Costituzione e Legge Elettorale. Non so spiegarmi come non sia stato possibile distinguere le due fasi. Prima si ristrutturano le fondamenta e si restaura la casa della Democrazia; e poi la si implementa con strumenti gestionali del regolamento elettorale. E l’obiettivo era ed è la modernizzazione delle procedure (efficienza) e la governabilità democratica nei risultati(efficacia). Ma ormai la tua convinzione era quella di non prendere , ufficialmente, una posizione. Gli inglesi, seppure da outsider nella competizione, con L’Economist ci hanno consigliato per il NO e con il Financial Times per il SI. Almeno loro hanno preso una posizione chiara. Tu invece, per giungere ad esprimere  una  rinuncia ad esercitare il tuo diritto di cittadino (e di cittadinanza) ci comunichi che non andrai a votare; perché questa campagna ti ha fatto schifo; perché è stata inutile , tanto poi , comunque vada il risultato, tutto tornerà come prima; perché in fondo siamo un popolo di imbecilli che non sappiamo prendere una decisione conforme ai tuoi desiderata, più o meno inconsci, ed alle tue aspettative, più o meno supportate da commenti premonitori ma ingenuamente  strumentalizzati. Almeno Montanelli si turò il naso e votò D.C. Tu invece mi hai molto deluso. TI prego, senza farti accorgere da nessuno, vai al seggio bergamasco della Padania e nel segreto dell’urna, vota SI. Sarà anche un buon viatico per non avere troppi rimorsi nel tuo intimo, quando il 5 dicembre sarai costretto, coram populi  non solo a rimangiarti l’ignavia espressa nell’articolo odierno, ma  a riconoscere come la riforma della costituzione votata degli italiani sia anche una conferma a restare nell’Europa, intesa come politica di coesione fra gli stati membri e opportunità di mercato libero da dogane e dazi,  nonostante i vincoli di bilancio e della stabilità della moneta unica.

Ancora una volta un caro saluto, dal tuo aff.mo

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RINO FRUTTINI