Intorno alle superfetazioni di marketing territoriale di Eurochocolate

Il 26 ottobre del 2011 inviai un’ email al sindaco di allora, Wladimiro Boccali e ad altri indirizzi.

 

Il giorno 25/ott/2011, alle ore 10:07, Rino Fruttini – Promover s.r.l. ha scritto:

Caro Sindaco Boccali,
vedendo il centro storico sovrastato da tende, baracche, stand, “giganti-gadget” e quant’altro funzionale all’attrazione consumistica di uno scandaloso  merchandising, data la sua contraddizione  da sagra paesana , sebbene “di massa” ; osservando la destinazione d’uso del suolo pubblico occupato da tali strutture e strumenti , un giorno si (e un altro pure) dell’intero anno  solare; impattando la quotidiana, normale attività di residente del centro storico verso le sovrastrutture organizzative e strumenti gestionali del fenomeno da circo barnum  in cui si configura l’emergenza da eventi, come quello di Eurochocolate nelle settimane correnti, nell’arco di ben due mesi di tempo; ebbene, tutto ciò premesso, mi viene in mente il concetto di “superfetazione” di marketing territoriale.

Spiego subito l’arcano, egregio sig. Sindaco.

La superfetazione, nel gergo ingegneristico, come Ella ben sa , significa : “ciascuna parte costruita successivamente al completamento di un edificio che modifichi l’assetto originario della struttura e ne deturpi l’estetica “. Aggiungo io , per quanto attiene al marketing territoriale : “ogni elemento strutturale, permanente e/o temporaneo, di superfetazione  architettonica, destinata ad attività commerciale temporanea,legata ad eventi di natura consumistico-commerciale,  che ” cannibalizzi” le attività economico-commerciali proprie delle  strutture preesistenti alla superfetazione stessa”.

Ebbene, ciò detto, resta evidente a tutti che Eurochocolate, con la sua “saga” (e non sagra) del cioccolato di “Casa Guarducci”  sia un fenomeno di “superfetazione di marketing territoriale” verso i consolidati esercizi commerciali del centro storico perugino. E ciò per i seguenti motivi, senza scomodare un’analisi SWOT  ((Acronimo da:  Analisi:  forza (Strengths), debolezza (Weaknesses). Strategia: le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats)) che comunque prima o poi dovrò elaborare , motivato  dalla mie competenze in tale area di marketing territoriale, altrimenti destinata sempre di più al degrado consumistico in un contesto monumentale improprio .

Per ora mi limito a elencare i punti essenziali , in una corretta analisi critica con i seguenti:

PUNTI DI FORZA E  DEBOLEZZA DI EUROCHOLATE.

1) Eurochocolate ha trasformato il centro storico perugino, nato e sviluppato per residenze a dimora fissa e/o temporanea (private e alberghiere) , per  attività artigianali e commerciali , per attività di servizi pubblici e privati ,  in un centro-fiera espositivo, violandone la originaria destinazione d’uso e vocazione socio-culturale.

2) Ha stressato l’ecosistema del centro storico: impatti traumatici nella fase organizzativa di mezzi pesanti e inquinanti (soprattutto a livello acustico) e di mole smisurata rispetto al contesto urbano medievale (si vedano le foto in allegato di Piazza Matteotti  scattata  due giorni prima l’inizio di Eurochocolate e il giorno dopo) ; impatti di flussi di folla senza adeguati servizi igienici; impatti di sovrastrutture espositive; impatti di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani.

3) E’ divenuto  un business del consumo di cioccolato, prodotto non da artigiani perugini ma da aziende extra regionali i cui prodotti vengono acquistati dalla ditta Apice srl , della famiglia Guarducci ,e rivenduti dagli stand a prezzi astronomici, con lauti guadagni per la famiglia Guarducci. Un esempio: una bustina di cioccolatini tipici  (in gergo definiti dragee)  da 150 gr. ,al prezzo di €. 6,70, ovvero €. 46,0 al Kg. di qualità scadente. Gli stessi dragee, di ottima qualità venduti dalla ditta Galli , rinomato negozio di Piazza Matteotti : gr. 150 al prezzo di €. 3,80 che al Kg.  si prezzano in €. 25,3. Ci voleva la bancarella di Eurochocolate per proporci prodotti più cari di quelli dei nostri negozi di dolciumi di ben il 181% ovvero quasi il doppio.

4) Cannibalizza reddito alle attività commerciali tradizionali  del centro storico  (salvo la squalificata ristorazione del “mordi e fuggi”), promozionando le occasioni di acquisto del flusso di turisti , attratti da Eurochocolate, verso il business degli oltre 85 espositori mono prodotto, dei quali solo tre sono locali.

5) Provoca emissioni acustiche in deroga , non autorizzata , alla legge regionale n.447 del 26 ottobre 1995.

6) Sottrae per due mesi  spazi normalmente fruibili dai cittadini : giardini pubblici Carducci e di Piazza Italia; e limita la pedonalizzazione dell’intera area del centro storico.

7) Penalizza tutte le vie e vicoletti adiacenti e confinanti con l’area delimitata da Via Baglioni-Piazza Matteotti-Piazza Danti-Corso Vannucci , nelle quali, a fronte del gran movimento che anima le predette, risalta ancor più il degrado di una desertificazione ormai cronica da oltre venti anni.

8) Penalizza tutti coloro che, per lavoro o per domiciliazione, con regolare permesso di accesso, devono accedere al centro storico, senza trovare un posto disponibile in ZTL per il parcheggio della propria auto.

9) Stressa tutto il normale sistema organizzativo e logistico di una città , con le punte di flusso di arrivi del sabato e della domenica. Pure il minimetrò, nella giornata di domenica scorsa, si è bloccato dimostrando di essere uno strumento inutile per pochi  e inutilizzabile  per punte critiche di utilizzatori.

9) Sotto un profilo di microeconomia (costi/ricavi) beneficia solo due soggetti del business: la famiglia Guarducci, per il fatturato al consumo; gli espositori extra regionali per le vendite del prodotto, trasferite dal loro magazzino a quello della famiglia Guarducci. I soli benefici all’economia cittadina riguardano la ristorazione, soprattutto, come già detto, quella del “Fast Food”.

10) Sotto un profilo di macroeconomia, occorre valutare bene il rapporto costi  /benefici, due grandezze aggregate , di non facile stima , che possiamo individuare come segue:
10A) Costi:

  • Tutta l’attività supplementare svolta per garantire i servizi pubblici ( Forze dell’ordine, Vigili Urbani compresi,Gesenu; servizi logistici del Comune).
  • Fra i costi sociali possiamo elencare : disagi ai residenti ed agli operatori economici non beneficiati direttamente da Eurochocolate; impatto sull’ecosistema, come già detto.

10B) Benefici:

  • royalty che la famiglia Guarducci paga al Comune (da quantificare almeno in un documento di bilancio di pubblico dominio mai presentato dall’Amministrazione comunale) ;
  •  indotto d’immagine di Perugia, città d’arte e di cioccolato verso gli stakeholders, gli opinion leaders, gli opinion makers e chi più ne più ne metta nell’identificazione di persone o enti che , colpiti positivamente  da questo incredibile evento che è Eurochocolate, determinino un flusso  turistico in incoming verso la nostra ricettività (alberghi, bed & breakfast, agriturismi) e ristorazione legata sia al turismo tradizionale sia agli insediamenti di studenti, italiani e stranieri.Resta comunque un fatto: le presenze e le permanenze alberghiere nel periodo di Eurochocolate non si incrementano rispetto alla media annua.
  • Occupazione interinale di ca. 50 giovani che sono impegnati nel periodo di “pre and after”  evento, circa 2 mesi,  per la logistica e di 500 standisti per i 10 giorni della vendita.
  • Stimoli alla creazione di nuove piccole e/o microimprese locali in cui le competenze ed il know how  di ex dipendenti della Perugina si possano sviluppare in new entry di successo. Ma, dopo 18 anni di Eurochocolate soltanto due sono le imprese dolciarie perugine che si sono affacciate al mercato. Vannucci S.r.l. e Augusta Perusia S.n.c. Quest’ultima non ha neppure partecipato alla manifestazione. A tale proposito si veda l’intervista del titolare Giordano Mangano pubblicata su Perugia Free Press del 15 ottobre u.s.

Resta ora da valutare , anche  sulla base di eventuali e doverosi  documenti contabili ufficiali  (business plan dell’iniziativa) ed economici (piano di marketing  territoriale e studio di fattibilità nelle sue componenti funzionali) se  come si dice in sintesi: “il gioco vale la candela” per l’economia cittadina.

E qui cade l’asino. Perché non sfugge al buon senso di chiunque che Eurochocolate è si un evento di massa, ma soprattutto un affare per pochi eletti; mentre per la maggioranza dei cittadini residenti  e non nel centro storico è un grave inconveniente e comporta una riduzione delle libertà personali, per le quali si potrebbe chiedere anche un risarcimento, al Comune ed agli organizzatori della manifestazione. E per i commercianti del centro non è sicuramente una promozione allo sviluppo delle loro attività. E se qualcuno vuol farci intendere che si può fare un Eurochocolate con la solidarietà de:  “Il consumatore etico e solidale: prospettive e sviluppo di un nuovo stile di vita tra realtà e utopia” come emerge dal convegno del 21 ottobre u.s. a Palazzo Donini, sede della Giunta regionale ,  beh,  allora io dico che non ci sto alle ipocrisie di convegni e prolusioni che mascherano business milionari verso il monopolio dell’ incoming del turismo perugino che attiene alla famiglia Guarducci.

RINO FRUTTINI, Esperto economico finanziario Ministero dell’Economia

Consulente del Ministero Attività Produttive e Imprenditore Terziario Avanzato

E mail: r.fruttini@promover.it