I miei libri

Advertising Robot: Mr. Adrob e l’avvitamento dell’intelletto e della politica

Immaginate un mondo di intelligenza artificiale?

Viziato e compromesso dove la realtà è opaca ed evanescente, vaporosa e torbida. Una realtà non vera, non reale, immaginata fugacemente ma senza focus. Un artificio. Un robot. Una matrice pubblica, che viviamo, contraria e dissonante con il reale e così convincente da ingannarci ogni giorno da millenni.
Come può essere il futuro di una matrice del genere?

Dove potrà condurci una tale rete avveniristica di contenuti artificiali dove i sapori, gli odori, le sensazioni sono riprodotte ma non vere, sono convincenti ma non reali, credibili ma non sicure. E soprattutto chi ci domina? Chi ci comanda? O ha comandato? Advertising robot…

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Advertising Robot (link esterno)

 


Il ritorno di Godot nella Fifth Avenue - Rino Fruttini - Libro - Mondadori Store

IL RITORNO DI MR. GODOT NELLA FIFTH AVENUE

Aforismi e didattica letteraria: la manipolazione intellettuale della parola

Non voler dire, non sapere ciò che si vuol dire, non poter dire ciò che si crede di voler dire, e dire sempre, o quasi, ecco cosa è importante non perdere di vista, nell’ardore della stesura.” Samuel Beckett

Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire, non si deve amare. Però allora si soffre di non amare. Pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire, e soffrire è soffrire. Essere felice è amare: allora essere felice è soffrire. Ma soffrire ci rende infelici. Pertanto per essere infelici si deve amare. O amare e soffrire. O soffrire per troppa felicità. Io spero che tu prenda appunti. Dal film “Amore e guerra” di Woody Allen.

L’uomo moderno, privato dei suoi ammennicoli informatici,  spogliato delle sue “vestimenta” tecnologiche, atte a prevedere le escursioni termiche delle stagioni o ad evitare i cataclismi in arrivo, ma sopratutto a testimoniare e dimostrare lo status del suo essere, membro della società dell’immagine  e della perfezione informatica e delle interlocuzioni virtuali, si ammutolisce di fronte all’eventualità del proprio  scompenso di identità anagrafiche. A volte l’effetto del trauma psicologico subìto, può sconfinare nella perdita di memoria. Tuttavia “ L’uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica.[1]”.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Il ritorno di Godot nelle Fifth Avenue (link esterno)

[1] Un aforisma di Samuel Beckett


Come sboccia un amore ed un mestiere. Nella casa&bottega dell'enclave al Borgo di Porta Sant'AngeloCOME SBOCCIA UN AMORE ED UN MESTIERE

Nella casa e bottega dell’enclave al Borgo di Porta Sant’Angelo, un gruppo di giovani universitari , di diverse facoltà, che poi divengono amici molto legati fra loro, si ritrovano una sera a parlare del loro futuro. Ambizioni, talenti nascosti, amori possibili, e perfino il tema: “io tengo famiglia”, sono gli argomenti che emergono.

Il corso dell’università non li soddisfa: sì, giungere alla laurea ma poi ? Che possibilità di un lavoro, se non se ne vede una traccia, appagante delle loro attese, speranze e ambizioni ?

Si mettono a ragionare e ciascuno di loro guarda indietro, nel passato dei suoi genitori, nonni ed oltre. Ne viene uno spaccato nella Perugia che fu, dell’artigianato di qualità e delle sue ambizioni. Il gruppo inoltre è eterogeneo per educazione, estrazione sociale, intelligenza, carattere, esigenze, provenienza geografica. Fra loro c’è anche un mulatto, detto con ironia ed ammirazione “il meticcio”, perché il più intraprendente e intelligente del gruppo. Ed è quello che sarà in grado di vedere più lontano di tutti, realizzando in pieno i suoi progetti di vita e di lavoro.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Come sboccia un amore e un mestiere (link esterno)


NE IO SONO PER ANCHE UN MANZONIANO …

La sinossi di questo libro è un po’ paradossale. Come se in un romanzo giallo il nome dell’assassino fosse dichiarato nell’introduzione.

E’ questo un libro privo di una trama organica, ma frutto di tre elementi convergenti e fra loro forieri di stimoli, alla ricerca ed alla completezza di ragionamenti, in cui la storia e le sue verità sono il dominus del racconto.

Se scopro i tre elementi con le loro valenze alchemiche, trovo anche una traccia che fornisca al libro il senso logico della sua lettura. Ne trarrebbe beneficio il lettore, per la comprensione della chiave di lettura ad esso sottesa. Ma spero che lo abbia scoperto da solo; perché altrimenti queste conclusioni avrebbero dovuto essere le premesse per una lettura iniziale.

Dunque, il primo elemento, quasi un fattore di successo, direbbe un esperto di marketing, come in fondo è stato l’autore, me medesimo, è lo scoprire ancora una volta la grandezza del Manzoni , con le sue verità, paradossi, analogie, metafore e descrizioni di campagne, città e la sua grande efficacia  nell’introspezione psicologica dei suoi personaggi.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Nè io son per anche un manzoniano…


Lo sguardo e il destino - Rino Fruttini - Libro - Gruppo Albatros Il Filo - Nuove voci. Tracce | IBS

LO SGUARDO E IL DESTINO

Immersi in una spy story  della Grande Guerra

La “Grande Guerra” è lo scenario della storia, di questa “spy story” che vado a raccontare. A cavallo fra il novembre del 1916 e il settembre del 1917 , prima della ritirata di Caporetto, l’Italia è da più di un anno in guerra, alleata di Francia e Inghilterra nella Triplice Intesa. Ora il nemico diviene ciò che rimane della Triplice Alleanza, un patto nato difensivo, ormai senza l’Italia. L’alleato di ieri: l’Impero Austroungarico di Francesco Giuseppe e quello della Germania del Kaiser Guglielmo, non è stato seguito dall’Italia, dopo l’attentato di Sarajevo, nelle sue dichiarazioni di guerra e smanie di imperialismo. La società italiana è percorsa da una divaricazione fra “germanofili”, neutralisti, da una parte e “anglo-francofili”, interventisti, dall’altra. Diviene essenziale l’attività di un’organizzazione di controspionaggio, condotta con lo sguardo e l’intelligenza abile del protagonista, Lamberto, per sgominare con il “Colpo di Zurigo” tutto l’Evidenzebureau austro-tedesco e la sua organizzazione spionistica con sede in svizzera, che ormai dilagava per tutto lo stivale.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Lo sguardo e il destino. Una spy story della Grande Guerra (link esterno)


Da Perugia a Brisbane. Le avventure di un perugino in Australia - Rino Fruttini - Libro - Morlacchi - | FeltrinelliDA PERUGIA A BRISBANE

Le avventure di un perugino in Australia.

Piero ogni sei mesi rientra a Perugia; il primo semestre di ciascun anno solare è a Brisbane, bella città australiana , vicino al mare. Lo possiamo definire un pendolare italo-australiano. E’ un fenomeno di camaleontismo geografico, dovuto all’estrema vivacità del suo carattere ed alla capacità di adattamento nelle situazioni, anche le più complesse. Il dopoguerra del 1943, fra due eserciti l’un contro l’altro armato, fu un periodo di gravi difficoltà di sopravvivenza. Piero, bambino e adolescente, era uno dei tanti figli delle disgrazie della guerra: suo padre , capitano della milizia fascista nella Repubblica Sociale Italiana, al seguito di Benito Mussolini, morì in una operazione contro i partigiani sul Monte Grappa.

Il piccolo Piero, orfano di padre, fu da subito artefice della propria fortuna ,in esperienze continue e diverse, seppure al seguito di una madre energica. La sequenza di birbonate e dei dispetti egocentrici, frutto della sua vivacità esuberante è senza limite. Egli fa autocritica, come la può fare ora un quasi ottantenne, ricordando i suoi precedenti di “fedina penale delle birbonate”, commesse consapevolmente da un forchino esuberante, che nemmeno a nove anni, già se ne stava tutto il giorno fuori casa.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Da Perugia a Brisbane. Le avventure di un perugino in Australia (link esterno)


Amazon.it: Augusto Lemmi. «Un artigiano della moda» - Fruttini, Rino - LibriAUGUSTO LEMMI. UN ARTIGIANO DELLA MODA

C’è una sorta di filo che lega il sarto artigiano con il cliente.

L’artigiano instilla nell’abito, con il suo lavoro originale sartoriale, una parte di sé. Il cliente, il fruitore, è qualcuno in grado di percepire correttamente il risultato del manufatto, dell’abito. Il prodotto artigiano è, tanto per il produttore che per il fruitore, non soltanto un oggetto di utilizzo, ma un manufatto comunicativo. In tal modo il sarto, realizzando capi di vestiario ispirati dalla società, interpretata o anticipata con la sua dinamica di comportamenti e costumi, fa moda. Il vestire le persone, le classi sociali e le categorie delle gerarchie del potere è già una funzione perfettamente integrata nel sistema, sia esso rivoluzionario, in divenire, o conservatore nel consolidare.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Morlacchi Editore  Collana Gli umbri. Biografie e memorie. (link esterno)

 


Caro Vittorio, ti scrivo... E-mail a “«senso unico» per l’amico Vittorio Feltri - Rino Fruttini - copertinaCARO VITTORIO, TI SCRIVO …

Un fedele lettore scrive di frequente al direttore di un giornale. Lo compra tutte le mattine, lo sfoglia e lo legge attentamente, e infine, talvolta, esercita il suo diritto/dovere civile di critica sui contenuti proposti. “Caro Vittorio, ti scrivo…” è la collezione di e-mail che l’autore, Rino Fruttini, un perugino doc, esperto ed appassionato di temi economici, sociali e politici, ha inviato a Vittorio Feltri, direttore di “Libero”, nell’arco degli ultimi anni.

La stima per la penna graffiante e sempre polemica di uno dei maggiori personaggi della carta stampata e dei media non è sinonimo di appiattimento e aderenza alla linea editoriale del quotidiano. Anzi, Fruttini mette in luce le contraddizioni di linea politica e analizza con dovizia di particolari titoli e contenuti sia degli scritti più impegnati sia di quelli di colore e costume. Ne emerge un quadro poliedrico e stimolante di fatti e opinioni al centro della cronaca politica degli ultimi anni.

 

Per acquistare: Caro Vittoro, ti scrivo …, (link esterno)

 


I libri di "Rino Fruttini" - Catalogo Online Librerie.Coop

LAMBERTO, RAGAZZO PERUGINO DEL ’99 …

L’unità d’Italia, si è compiuta da poco e il Paese è in una febbricitante ricerca esplorativa, volta a definire la propria identità; l’occasione per affermare la propria gerarchia, monarchica e nazionale, gli è offerta dalla Grande Guerra: interventisti, futuristi e irredentisti sono i protagonisti di un “pugno” d’anni, pochi in verità, ma così importanti nella storia d’Italia da segnare un secolo intero.

In queste pagine, attraverso lo sguardo del giovane Lamberto, appena diciassettenne al fronte di Vittorio Veneto, nel 1917, poi legionario a Fiume con Gabriele D’Annunzio, partecipiamo ai tumultuosi eventi bellici e respiriamo il clima di stagioni infuocate, accese dai bagliori dell’intrepida sprovvedutezza di ragazzi coraggiosi.

Sarà il tempo a dire se quei fuochi saranno stati fatui o meno; in questo romanzo storico e biografico, Rino Fruttini abbandona “il senno del poi” per calarci nella storia e farcela vivere in tutte le sue contraddizioni, in prima linea, abbagliati da un miraggio di gloria ed eternità.

Per acquistare: Lamberto, ragazzo del ’99, pilota perugino d’aviazione  (link esterno)

 


Libri di Rino FruttiniQUASI COME FORREST GUMP

Come nella famosa pellicola di Zemeckis, l’autore ripercorre gli anni salienti della sua vita, che si intrecciano indissolubilmente con la storia della sua città – Perugia – e con quella d’Italia.

Dagli anni della guerra, da lui vissuti solo marginalmente essendo ancora in fasce, a quelli del boom economico, delle contestazioni e dei cosiddetti “anni di piombo”, la storia si dipana fino ai giorni nostri, raccontata attraverso ricordi personali e stralci di quotidiani locali e nazionali. Uno straordinario contributo storico e archivistico che, tra il serio e il faceto, disegna un percorso che guarda con speranza e intelligenza alle generazioni future.

Per acquistare: Quasi come Forrest Gump, (link esterno)

 

 


LA SAGA DEL “BURCHIA”

Un testo che si dà un obiettivo ambizioso: offrirci una visione completa ancora oggi storia, partendo dal basso, da uno spaccato autentico di una Perugia concreta, fatta di voci ed di eventi umani, piuttosto che di atti eroici e giganteschi eserciti.

Verso partire dalla metà del Diciannovesimo Secolo, seguiremo nel modo che pieghe di una crescita che è stata immersa nella storia e durante la politica, adeguando la propria posizione mentre il globo cambiava. Schieramenti politici, evoluzioni culturali, la ricostruzione vittoria uno Stato unitario, una singola guerra mondiale… tutto è raccontato e spiegato con un riuscitissimo miscuglio tra tradizione orale, ricche documentazioni ed interessanti riflessioni.

Quale è il Burchia? Per scoprirlo esiste un solo modo: aprite il libro e… buon viaggio.

Per acquistare: La Saga del Burchia (link esterno)

 


Annie e Robert e il naufragio del Titanic - Rino Fruttini - Nora Malfagia - - Libro - Atile - | IBSANNIE E ROBERT E IL NAUFRAGIO DEL TITANIC

Siamo nell’anno 1928, a New York nel Long Island, un anno prima della crisi di borsa dell’autunno 1929. Il quartiere del Queens, nella zona ovest di Long Island, uno dei cinque borough della città di New York è noto soprattutto per la sua continua e rapida crescita di popolazione, dovuta a fenomeni di “gentrificazione”[1], per i parchi sul lungofiume e  per essere la sede di una vivace comunità artistica. Long Island City ha infatti la più alta concentrazione di gallerie d’arte, istituti d’arte ed atelier di qualsiasi altro quartiere di New York.

Una giovane donna di 25 anni, il suo nome è  Annie O’ Connor, tradisce il marito Robert Lefebvre, di 19 anni più anziano di lei , con un uomo più giovane, James, anche lui di genitori irlandesi. Annie e Robert sono uniti in matrimonio da circa 5 anni. Lui di famiglia benestante di Long Island. Lei lo ha sposato anche  per soldi. Robert ha 44 anni ed è un operatore di borsa, con un bel conto in banca. E’ collezionista ed esperto di opere d’arte; dipinti, dipinti d’autore in particolare. E’ intestata a suo nome  una fortuna mobiliare, con un bel contorno di immobili. Ma la crisi economica del 1929 è alle porte.  Annie  di origine irlandese, figlia di immigrati:  i suoi genitori erano sul Titanic; si imbarcarono nel grande transatlantico, al porto irlandese di Cobh. Era il primo viaggio inaugurale,  e rimase l’unico.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Annie e Robert e il naufragio del Titanic (link esterno)


Il giallo di Nora- WritersEditor: I Gioielli de la Macarena E Il Flamenco Blues | Amazon.com.brIL GIALLO DI NORA: I GIOIELLI DE LA MACARENA E IL FLAMENCO BLUES

Antifona di uno degli Autori

Tutto iniziò quando, rovistando nei cassetti della memoria, recuperai quattro penne stilografiche. Ormai desuete, erano state dimenticate; la digitazione da computer e tablet mise in soffitta non solo la biro, penna a sfera inventata dal famoso ingegnere László József Bíró, giornalista  ungherese naturalizzato argentino, ma a maggior ragione le penne stilografiche. Esse necessitano di una manutenzione continua: la ricarica dell’inchiostro, ed accortezze d’uso; una carta assorbente sempre disponibile. Ma provate a riprendere in mano una prestigiosa Waterman, con un pennino che scivola sulla pagina bianca di un diario, come nella magia della composizione di idee e  pensieri della mente dell’autore. Il tratto di penna stilografica è come il pennello del pittore; e quando c’è la voglia di scrivere e l’ispirazione, nel racconto di un panorama o nel tratteggio di una scena da pennellare, magari con una tecnica molto cromatica, assecondando la scuola dell’impressionismo francese, autore-scrittore e pittore si fondono in un’unica aspirazione: l’espressione creativa. La penna stilografica ne è uno strumento molto coinvolgente e intrigante.

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Il giallo di Nora: i gioielli de la Macarena e Il flamenco blues (link esterno)


FLATUS VOCI, SIBILATIONIS. IL FISCHIO (inedito)

L’autore, me medesimo,  dall’ascolto di alcune musiche da film, molto famose come quelle del maestro Ennio  Morricone, intercalata dall’esecuzione armonica di un fischio , trae ispirazione per il suo nuovo libro.

Nessun fenomeno che coinvolge l’uomo, con le sue facoltà psico fisiche è così antico e misterioso, personale e autentico, emozionale e perentorio  come il fischio. La sua natura ancestrale si perde nella notte dei tempi e connota  le conquiste tecniche dell’uomo, nel confine fra natura e cultura, tra umano e sovrumano, tra suono e rumore.  Il termine latino “fistulare”, da fistula, cioè una canna che emette una nota sibilante, dimostra come l’uomo abbia cercato di imitare il canto degli uccelli e di altre creature che sibilano, anche con l’aiuto di uno strumento. Non a caso i tradizionali fischietti di terracotta o di ceramica, diffusi in tutti i paesi del mondo, hanno spesso forma di uccello o di serpente. La fistula è il primo strumento musicale a fiato che produce suoni e fischi. È molto probabile che la definizione di “legni” degli strumenti musicali, derivi non solo dalla loro realizzazione originaria in legno, ma anche dalla fistula. Il fischio e le sue applicazioni, si realizzano non solo in strumenti segnalatori. Spesso si concretizzano in  amuleti scaccia malocchio ed anche in messaggi in codice che gli uomini lanciano ai loro simili, o agli animali, o alla sorte. Anche Dio, nell’Antico Testamento, per mostrare tutta la sua insofferenza verso il popolo d’Israele, minaccia di far piovere su di esso una pioggia di fischi di scherno.

LEGGI TUTTO


DETTO QUESTO

 Antifona

Dal mio percorso di due anni in  Facebook, prima dell’emergenza pandemica: aneddoti, aforismi, espressioni del sentiment nazional popolare.

Esternazioni da protagonismo virtuale di personalità del pensiero, magari anche un po’  depresse, ma  di intelligenza caustica e brillante, che fanno opinione, anche fuori dagli schemi usuali.

Ed infine la sintesi di alcuni temi di comune interesse: Politica interna, Brexit, Italexit, immigrazione, ecologia e sostenibilità ambientale e polemica su Matteo Renzi e Salvini tramite e-mail al direttore di Libero, Vittorio Feltri;

Economia e logistica del Centro Storico di Perugia: minimetrò e mobilità, Storia perugina ed i suoi festival invasivi, I miei libri e lo spunto da riferimenti locali.

LEGGI TUTTO

Finito di scrivere a Perugia il 15 maggio 2020


PROFET (inedito)

ELIA TRAMAGLINO DEI FLORIS E BARBARA COLOMBELLI, ALLA CORTE DI BERLUSCAIRO

 Sinossi

La “profezia autoavverantesi” è un’affermazione convinta o una dichiarazione, apparentemente d’intenti di cui gli eventi conseguenti si appalesano nella realtà , quella degli umani normali . “Si chiama “self fulfilling prophecy”, meglio nota come profezia che si auto-avvera, o che si auto-adempie. Insomma, è una sorta di magia fattibile da tutti e attuabile, con una serie azioni che portano inevitabilmente a farla avverare.” In realtà il profeta nella tradizione fideistica è colui che viene designato da Dio per preconizzare avvenimenti quasi esiziali per il genere umano.

Elia , il profeta per eccellenza della Bibbia, con alcune delle sue doti di preveggenza , è il personaggio chiave del nuovo romanzo di Rino Fruttini. Ma non l’Elia della Bibbia, sebbene un Elia moderno che sa portare all’opinione pubblica, secondo mezzi di comunicazione all’avanguardia,  profezie che , svincolate da suggestioni fideistiche, divengono “autoavverantesi” in funzione della capacità di influire sui comportamenti delle genti. A volte questo fenomeno massmediatico si chiama “manipolazione” o “disinformazione”. Cosicché l’Elia moderno non può che essere un giornalista; un giovane giornalista appena diplomatosi tale nella Scuola di Giornalismo Televisivo di Palazzo Bonucci a Ponte Felcino, una frazione tiberina nei pressi di Perugia.

LEGGI TUTTO

Perugia, 14 Giugno 2022


CAPE CANAVERAL, LA  NARRAZIONE D’ UN ASTRONAUTA

ABSTRACT PIU’ CHE SINOSSI

Prima di partire per la missione Lunare, Tom  portò con sé, quasi come un’icona, la fotografia che mostra una vista della Terra, realizzata dall’Apollo 8 quando era in orbita intorno alla Luna, nel Natale del 1968. Non potè fare a meno di pensare come il suo precedessore  che: “Di tutti i meravigliosi risultati raggiunti fino a ora dal programma spaziale, questa foto forse è la cosa più importante. Ci ha aperto gli occhi sul fatto che la nostra Terra è una bellissima e preziosa isola sospesa nel vuoto, e che non c’è altro posto per noi in cui vivere se non il sottile strato di superficie del nostro Pianeta, circondato dal nulla scuro dello spazio.”

Per cui ,insieme agli altri due colleghi, va ad elencare al giornalista,  tutti i reperti che avevano trovato sul suolo lunare in quei giorni di permanenza, compresa anche la parte del Lem di servizio ed ancora zaini , soprascarpe, le stesse che avevano lasciato quell’impronta che poi risultò diversa da quella delle scarpe che i due astronauti indossavano all’arrivo in sede: una chiara smentita dello scoop sull’impronta Lunale di Armstrong . Ed ancora vari utensili , le targhe ricordo…

LEGGI TUTTO

Per acquistare: Cape Canaveral, la narrazione di un astronauta

Rino Fruttini, Nora Malfagia